REPUBBLICA.IT Roma da primato: segnano tutti, difesa impenetrabile, ruoli intercambiabili

Benatia

(M. Pinci) – Dalla Sampdoria alla Sampdoria, 1.250 giorni dopo. La Roma vince la quinta gara di fila in avvio di stagione. Ma la notte di Genova e lo 0-2 alla squadra di Delio Rossi consegnano a Garcia un elemento più forte persino del record: quel primo posto solitario in cima alla classifica della serie A che ai giallorossi mancava dalla notte del 25 aprile 2010, davanti proprio la Sampdoria, che quel giorno espugnava l’Olimpico portandosi via i sogni scudetto degli uomini di Ranieri. Con tre anni e mezzo di ritardo, la Roma è andata a riprendersi quel primo posto proprio sul campo di chi glielo aveva portato via l’ultima volta. Grazie a due gol made in Africa, quelli del marocchino Benatia e dell’ivoriano Gervinho. E dietro non si passa.

SEGNANO TUTTI: 9 MARCATORI PER 12 RETI – Non proprio due gol qualsiasi: perché l’undicesimo e il dodicesimo sigillo della stagione dei giallorossi – rigorosamente nel secondo tempo come impone la “legge” di Garcia – sono arrivati da due calciatori che non avevano ancora mai segnato. Una vera e propria cooperativa del gol: due reti Ljajic, due Florenzi, poi una a testa per Totti, Pjanic, Strootman, Balzaretti, De Rossi e i due nuovi “cannonieri”. Segnano tutti, nell’undici di Garcia: su 12 centri, 9 marcatori diversi, Sarebbero 10, con Maicon, ma la sua conclusione contro il Verona, deviata in porta da un gialloblù, è da considerare autorete. Non cambia la sostanza, però: ruoli intercambiabili, gioco veloce, ricerca costante – ma non ossessiva – della palla giusta per andare in profondità. Non certo il calcio totale di memoria olandese, ma una macchina pensante, capace di adattarsi all’avversario, studiandolo. Con la Samp, preoccupata soprattutto di non lasciare spazio agli inserimenti di Pjanic e Strootman, è servito l’ingresso a sorpresa dalle retrovie. Come successo a Mehdi Benatia a Genova. Perché nella manovra del francese Rudi i ruoli sono strumenti indicativi: sul campo, chiunque può sostituire chiunque, e se un centrale cerca gloria in avanti, De Rossi è pronto a prenderne il posto, mentre se Maicon si sostituisce all’ala, Florenzi (o Gervinho, o Ljajic, Marquinho…) è già scalato alle sue spalle.

DIFESA IMPENETRABILE: E PENSARE CHE IN ESTATE… – Anche questo, forse, il segreto di una Roma che vince – sempre, sin qui – sempre prendere gol. Uno soltanto quello incassato in cinque gare, miglior difesa del campionato (insieme all’Inter, che ha una gara in meno), e soprattutto pochissime occasioni concesse agli avversari. A Genova, appena tre tiri nello specchio per gli attaccanti di Rossi, uno solo davvero impegnativo per De Sanctis, e arrivato soltanto dopo un improvviso retropassaggio di Borriello diventato assist per Gabbiadini. Per il resto, poco o nulla. Nel derby, Klose ha visto ridotto al minimo il contributo di palloni giocabili in area di rigore, così come Amauri sette giorni prima. Toni all’Olimpico con il Verona aveva fatto fatica persino a toccarlo, il pallone, e non era andata meglio a Paulinho del Livorno, nell’esordio in campionato. E pensare che in estate la squadra di Garcia non aveva chiuso una sola gara amichevole senza subire almeno una rete, che l’avversario fosse il Chelsea oppure il Toronto. “Siamo stati criticati per la nostra difesa già in estate, ma forse non siamo poi così male”, sorrideva Benatia. “Ha segnato nonostante fosse finito a terra, è quella l’immagine della Roma che voglio”, lo ha ringraziato Garcia.

L’unico problema, per il tecnico francese, è lo stop di Maicon: il cambio nel primo tempo di Genova e l’uscita dal campo immediata da subito hanno lasciato pensare a un guaio non proprio trascurabile. I primissimi accertamenti hanno confermato il sospetto di una lesione muscolare al flessore sinistro. Nuovi accertamenti, definitivi, saranno condotti già in giornata al Campus Biomedico. Ma il sospetto è di uno stop non inferiore al mese. Se non altro, il (possibile) rinvio di Roma-Napoli causa protesta No-Tav a Roma consentirebbe a Garcia di non avere il brasiliano soltanto domenica contro il Bologna. intanto pensa al sostituto: la soluzione più immediata è riproporre Balzaretti a destra con Dodò dalla parte opposta. Ma alternative più “spericolate” potrebbero suggerire l’impiego a destra di Florenzi, o a sinistra di Marquinho. Difficile invece trovi spazio Torosidis: nelle gerarchie del tecnico, il greco fatica a trovare una collocazione. A gennaio, per lui, si riapriranno le porte del mercato

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