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LA REPUBBLICA Mondiale in Brasile: Totti, Di Natale, Cassano e Del Piero possono sognare

L’ultima gara di Totti in nazionale

(Francesco Saverio Intorcia) Nove mesi per aspettare il Mondiale dei sogni. Qualificata con due turni d’anticipo, la Nazionale è già proiettata con la testa al Brasile, fra dubbi e ambizioni, scelte logistiche e grandi suggestioni.

Il destino di Prandelli. Il ct ha già lasciato capire che lascerà dopo il Mondiale, al termine del ciclo quadriennale che l’ha portato in finale all’Europeo e al terzo posto in Confederations Cup. L’incontro con i vertici federali avverrà nella prossima settimana, per pianificare le due amichevoli di novembre. La Figc offrirà formalmente il rinnovo al ct, ma gli spiragli per una prosecuzione del rapporto sono minimi. Il presidente Abete, cui spetta il potere di nomina del successore di Cesare, deciderà a marzo: “Prima del Mondiale si conoscerà il nome del nuovo allenatore della Nazionale”.

Le date. Andare a Copenaghen l’11 ottobre senza l’assillo del risultato è un bel vantaggio, e in tranquillità il 15 ottobre contro l’Armenia a Napoli l’Italia chiuderà il girone. I danesi sono ancora in corsa per il secondo posto e i play-off, e gli armeni fin qui hanno conquistato fuori casa tutto il loro bottino (tre vittorie). Sfide probanti, dunque. Poi, l’Italia avrà due amichevoli a novembre, mentre le altre europee giocheranno i play-off. La finestra successiva è prevista a marzo. In tutto, cinque partite ufficiali fino al termine del campionato e al ritiro. Il Mondiale partirà il 12 giugno, un mese prima va consegnata la lista dei 30 pre-convocati, 7 giorni prima invece l’elenco definitivo dei 23. Il ritiro. L’Italia ha opzionato da mesi un resort a Mangaratiba, il Portobello Safari & Resort, a 105 km da Rio de Janeiro, 152 camere con vista sull’oceano (25 sono suite), nel cuore di un’area safari da 3 mila ettari. La vicinanza strategica di un aeroporto militare consentirà gli spostamenti per le sedi delle gare. Il 3 dicembre ci sarà il sorteggio, ma in ogni caso la nuova formula del mondiale obbliga tutte le nazionali a viaggiare. E dunque, a quel punto, la scelta del quartier generale è slegata dal raggruppamento. Le altre opzioni sono San Paolo, scartata da Prandelli per il caos, e Belo Horizonte, gradita allo sponsor Fiat che vi ha uno stabilimento, ma poco vicina al target che la Nazionale si è data dopo il giro di ricognizione in Confederations Cup. L’obiettivo è creare una dimensione per famiglie, ripetendo l’esperienza già collaudata a Rio, con l’apertura del ritiro a mogli e figli.

Il gruppo. Prandelli ha stilato una lista di 40 giocatori da monitorare fino al Mondiale, da cui selezionare i prescelti. Ma una buona parte dell’elenco finale è già pronta: Buffon, Sirigu e Marchetti per i tre posti da portiere, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Abate e Maggio fra i difensori, Pirlo, De Rossi, Montolivo e Marchisio a centrocampo, Balotelli fra gli attaccanti, sono già sicuri, Candreva e Giaccherini quasi. Da inventare la fascia sinistra (De Sciglio dovrà operarsi, Antonelli e Pasqual si sono infortunati proprio in azzurro), i ricambi come difensori centrali (Ogbonna, Ranocchia, Astori) e come centrocampisti (Verratti, Florenzi, Diamanti, Aquilani, Thiago Motta, Cerci), ma soprattutto l’attacco. Gilardino si è rigenerato, Osvaldo è stimato ma neppure stavolta è partito titolare, El Shaarawy è un rebus, Gabbiadini è l’emergente, Giovinco è stato bocciato.  E poi c’è la finestrella per le sorprese (Sau, Bonaventura, Poli, Destro).
I grandi vecchi. La suggestione l’ha alimentata il ritorno di Thiago Motta a un anno dall’ultima apparizione. Prandelli non dimentica gli ultratrentenni, in fondo anche Gilardino è stato rigenerato dal ct: un anno fa era solo la quinta o sesta scelta in avanti, con la Bulgaria ha giocato (e segnato) da titolare. Prandelli ha dichiarato di seguire anche Totti e Del Piero: nel secondo caso è parsa una stima di circostanza (Alex fra poco compirà 39 anni), nel primo invece qualche timido spiraglio c’è, anche solo per fantasticare. Tutto dipenderà dai posti liberi: in questo momento, intorno a Balotelli, c’è il vuoto di certezze. E Prandelli potrebbe ricorrere all’esperienza di un big, come ha fatto per Thiago Motta preferito all’emergente Verratti. Più di Totti, però, può sperare Di Natale, che ha giocato l’Europeo, come Cassano, il cui divorzio dall’azzurro è stato dettato anche da un’incomprensione col ct. Il fantasista, dopo aver saltato l’amichevole di Berna con l’Inghilterra a Ferragosto del 2012, si aspettava però di essere chiamato in Bulgaria, all’inizio del percorso mondiale. Ma il telefono non è più squillato.

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