IL TEMPO La Roma dei debuttanti

Maicon Strootman

(A.Serafini) Iniziato il conto alla rovescia, a Roma nessuno è disposto a rinunciare al gran ballo del derby. Con un pizzico di tensione, attesa o voglia di rivalsa personale, saranno tanti i debuttanti romanisti, che si ritroveranno per la prima volta coinvolti in una di quelle sfide che si possono raccontare soltanto dopo averle vissute in prima persona.

Un’atmosfera unica anche per chi in carriera ha avuto già la possibilità di disputare altre stracittadine in giro per il mondo. Si dice pero, che durante quella capitolina non influisca tanto neppure l’esperienza, quella che è stata ricercata fortemente durante il mercato giallorosso. La terza rivoluzione sabatiniana infatti ha consegnato alla Roma una squadra più grintosa e quadrata, nata sotto la stella dei nuovi arrivi e dall’intraprendenza di Rudi Garcia. Sarà la prima volta per il tecnico francese, che negli ultimi anni alla guida del Lille ha avuto la possibilità di confrontarsi con il minore, ma comunque sentito, derby del nord con il Lens. Un bilancio favorevole (3 vittorie e un pareggio), che a Trigoria sperano possaessere di buon auspicio.

Garcia ha rimodulato il programma di allenamenti, fissando una doppia seduta per oggi. Tecnico a parte, domenica i giallorossi si presenteranno in campo con almeno cinque volti nuovi pronti al debutto: De Sanctis, Maicon, Benatia, Strootman e uno tra i due soliti staffettisti Gervinho e Ljajic. Carta d’identità a parte, la Roma punta comunque sugli ultimi arrivati, nomi in grado di mettere a disposizione della squadra l’abitudine e la tranquillità di affrontare sfide di un certo livello. Maicon, tra Milano e Manchester, ne ha giocati molteplici, così come Gervinho nella sua esperienza londinese all’Arsenal.

La paura e l’incognita dell’ultimo biennio nel doversi affidare a giovani promesse (Jedvaj partirà dalla panchina) sarà sostituita, almeno nelle intenzioni, dall’affidabilità del capitano dell’Olanda Strootman o dalla conoscenza del campionato italiano di Benatia, che Tare voleva portare alla Lazio. Ma il marocchino è felicissimo di vivere il derby dalla sponda romanista. «Ho sempre tifato per i giallorossi e mi scontravo con il mio compagno laziale Pinzi a Udine» ha raccontato Benatia.

Pochi timori anche per Ljajic, andato a segno per ben due volte (all’andata e al ritorno) contro la Lazio nella scorsa stagione con la maglia della Fiorentina. Numeri meno confortanti invece per De Sanctis, allenato dai derby giocati in Turchia al Galatasaray, ma meno sicuro quando di fronte si materializzano maglie biancocelesti. Nel ’98 il debutto in Serie A del portiere con la maglia della Juventus fu bagnato da una sconfitta che i bianconeri subirono a Torino proprio contro la Lazio. Andò peggio poi ai tempi dell’Udinese nel 2006, quando De Sanctis venne travolto all’Olimpico da un pesante 5-0: la sconfitta con più gol subiti della sua carriera.

Meno novità invece sono attese da Formello. La squadra di Petkovicha appena registrato il forfait di Biglia, l’unico insieme a Novaretti (tra gli acquisti arrivati in estate) in lizza per una maglia da titolare al derby.Felipe Anderson, Perea, Vinicius e Berisha assisteranno allo spettacolo inizialmente dalla panchina.

In partite come questa i fattori ambientali hanno continuato a pesare negli anni più della qualità delle squadre. Un concetto ben conosciuto dai romani Totti, De Rossi e Florenzi, i più ansiosi di voler scacciare, almeno in parte, i fantasmi di quel 26 maggio.

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