IL ROMANISTA E ora salutate la capolista

Florenzi

(V.Meta) – Nessuno davanti. Alla Roma non succedeva dal 25 aprile 2010, prima di Pazzini. Torna a succedere a sei giorni dal derby e grazie a una vittoria in rimonta, arrivata paradossalmente in un secondo tempo giocato meno del primo. Sul 3-1 del Tardini c’è la firma di Florenzi (seconda rete in campionato), di Totti (che proprio qui aveva segnato il suo ultimo gol in trasferta) e pure di Kevin Strootman, al primo centro in giallorosso. Bella, a tratti anche molto bella, questa Roma va sotto nel suo momento migliore, soffre maledettamente gli spunti di Biabiany e la serata opaca di Ljajic, poi si scuote e non ce n’è più per nessuno.

I numeri dicono che tre su tre a inizio campionato la Roma non le vinceva da sei anni, tutto il resto che domenica all’Olimpico i numeri non conteranno niente. Rudi Garcia predica calma, ma intanto la sua squadra gli dimostra che oltre alla qualità c’è pure il carattere. Ljajic vince il ballottaggio con Gervinho e si prende la prima maglia da titolare all’ala sinistra, dalla parte opposta c’è Florenzi, che ha smaltito la febbre, al centro Totti che con il Parma ha un conto aperto da sempre. Donadoni risponde al tridente tornando a un 4-4-2 quadrato e molto solido, con Biabiany e Parolo liberi di inserirsi visto che a coprire loro le spalle ci sono Cassani e Gobbi. È proprio l’ex viola a mettere fine a 10’ di studio con il cross a cercare Biabiany sul secondo palo, l’esterno non arriva di un soffio.

Risponde la Roma con una bella azione manovrata a centrocampo che si conclude con il tocco per Totti che dal limite prova il destro sul palo lontano, Mirante è attento e blocca. Passa un minuto e Maicon dà l’illusione del gol calciando sull’esterno della rete su splendido invito diPjanic, niente in confronto a quello che riesce a sbagliare Biabiany al 25’, quando tutto solo in area piccola spara altissimo sul calcio d’angolo battuto da Cassano e deviato da Parolo. Roma e Parma divertono e si divertono, tanti ribaltamenti di fronte e ritmi alti: i giallorossi privilegiano le vie centrali sfruttando i lanci di Pjanic e Strootman (disarmante in fase di interdizione per quanto fa sembrare facili cose che facili non sono), i gialloblù vanno più sugli esterni, preferibilmente a destra, dove infatti Balzaretti se la vede bruttissima contro Biabiany e Cassani, e infatti proprio da quella parte si innesca l’azione del vantaggio del Parma. È il minuto 39, Cassani avanza fino alla treqaurti e lascia partire un cross perfetto per la testa di Biabiany, stacco in anticipo su Casta e palla fra De Sanctis e il primo palo. Primo gol subito, ma così i meriti altrui superano i demeriti propri.

L’avvio di ripresa è fulminante: altra verticalizzazione di Pjanic a pescare sulla corsa Florenzi, che nemmeno fa rimbalzare il pallone e scaraventa sul primo palo un destro terrificante che Mirante può solo guardare. Tutt’altro che tramortito, il Parma riprende a giocare e per due volte mette paura, prima con un gran sinistro di Marchionni dalla distanza, poi con l’ennesimo cross pericoloso dalla destra, che De Sanctis in qualche modo mette in angolo. L’occasione, però, è di quelle che non si possono sprecare e allora a risolvere la trasferta ci pensa Totti (e chi altri?), che al 25’ riceve sul filo del fuorigioco da Strootman, controlla, si guarda intorno e scopre che sì, è proprio in gioco e allora può addirittura aspettare che Mirante si butti prima di calciare con i destro sul primo palo. Talmente facile che poteva diventare difficile: diciannovesimo gol al Parma, duecentoventottesimo in Serie A. Donadoni mischia le carte sperando nel jolly con Sansone e Okaka, ma è ancora la Roma a sfiorare il colpo del ko con Pjanic, che su calcio di punizione cerca la porta e trova il palo. Garcia sostituisce Totti con Borriello e allora a presentarsi sul dischetto per battere il rigore conquistato da Gervinho è Strootman: sinistro chirurgico sotto la traversa, 3-1, tutti a casa. E qualcuno lassù, senza nessuno davant

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