IL ROMANISTA Destro pomo della discordia

Destro e Marquinho

(A.F.Ferrari) «Io l’ho operato di meniscectomia, la lesione era tale da non essere suturata. Non esistono altri modi per operare questo problema e ci vuole tempo per recuperare. L’ho sentito telefonicamente dopo l’intervento, ma poi ha avuto una specie di rinfortunio in nazionale, in Israele».

Queste le parole del professor Cerulli, il medico che ha operato Mattia Destro al menisco dopo l’infortunio rimediato il 23 gennaio 2012 contro l’Inter. Un infortunio che il giocatore si sta ancora portando dietro e che sta generando numerose polemiche. Proprio in merito alle parole di Cerulli, rilasciate nel pomeriggio di ieri ai microfoni di Rete Sport, è arrivata la risposta del medico della Nazionale Under 21, professor Angelo de Carli, secondo il quale «durante la permanenza di Mattia con l’Under 21 per gli Europei in Israele non c’è stato nessun nuovo infortunio né ricaduta», le parole del medico azzurro. Che poi ha aggiunto: «Non mi risulta inoltre che il postoperatorio abbia avuto un decorso ottimale. Sia l’atleta, sia i sanitari della Roma, mi hanno riferito di numerosi episodi di gonfiore, ma Destro era giunto in ritiro condizioni che non ne controindicavano la sua permanenza.

Mattia ha lasciato il ritiro dopo gli Europei con un ginocchio ed un tono muscolare in condizioni migliori di quelle con le quali è arrivato». Ma non è finita qui. Pochi minuti dopo, infatti, Cerulli ha controrisposto precisando «che il comportamento dei medici della nazionale nella gestione del calciatore è stato irreprensibile. E l’infortunio di cui ho parlato, come ho già specificato nell’intervista, può essere stato anche un banale movimento un po’ brusco».

In serata ecco anche le parole del responsabile sanitario della Roma, il professor Gemignani: «Una ricaduta? È facile: guardate quante partite ha giocato, quanti allenamenti ha fatto, quanti minuti ha giocato dal suo rientro fino a maggio… – le sue dichiarazioni a laroma24.it -. È semplicisissimo vederlo. Sicuramente l’intervento necessità di richiami riabilitativi, ma se voi controllate i suoi allenamenti e le sue partite vi accorgete che non he ha saltata nessuna: non c’è correlazione tra l’inizio e il dopo della riabilitazione. Fino a prima del derby stava bene…».

Un salto indietro all’intervista del professor Cerulli. Intervista che aveva iniziato facendo una sorta di cronistoria della vicenda Destro: «Come accade agli atleti noti e affermati, ha degli interessi vivi intorno a se stesso, soprattutto da parte dell’entourage: proprio l’entourage ha cercato soluzioni miracolistiche, ha deciso di farlo trattare al di fuori della Roma, fuori dallo staff medico della As Roma». L’attaccante giallorosso, infatti, dopo l’operazione non è stato più visitato da Cerulli ma «dal dottor Cugat a Barcellona, è un mio amico e l’ho sentito. Mattia non ha problemi collegati al lato chirurgico, ha un problema di ritardo di recupero muscolare e funzionale». Subito dopo l’operazione si era parlato di due mesi per il recupero del ragazzo: «Ci sono degli esempi molto noti in merito, basti pensare ad Eto’o: per una lesione del menisco esterno ha ripreso l’attività dopo 4 mesi, i tempi sono lunghi rispetto al menisco mediale – le parole di Cerulli -. Basta anche un cambio di direzione per avere un risentimento dell’articolazione ma questo non perché i tempi siano stati accelerati: i due mesi sono stati valutati dal punto di vista biomeccanico, quindi su base della valutazione della funzione dei muscoli, sulla capacità del recupero della capacità del recupero funzionale.

Non è stato rimesso in campo per battere record, non c’è stata fretta». Gli chiedono se, a causa di questo infortunio, Destro avrebbe rischiato la carriera: «No, Cugat ha detto che non c’erano elementi tali da comprottere anche in futuro l’attività del calciatore. Lui doveva recuperare le funzioni del ginocchio». Funzioni che dovrebbe recuperare a medio-breve termine: «È verosimile che i tempi non siano lunghissimi». Imperizia da parte di qualcuno? «Nell’ambito della Roma, no. Problemi nell’intervento, no. Non posso garantire nulla per trattamenti fatti altrove, non so cosa ha fatto in altre sedi».

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