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IL MESSAGGERO Vittoria e record. La Roma scatta

Benatia

(U.Trani) La Roma continua il suo volo e rimane a punteggio pieno. E adesso va più forte delle altre. È sola in testa, con due punti di vantaggio sul Napoli e sulla Juve, come tre anni e cinque mesi fa, aprile 2010, con Ranieri allenatore. Garcia, però, diventa il primo tecnico nella storia giallorossa a fare la cinquina in avvio di campionato. Il successo di Marassi contro la Sampdoria, 2 a 0, arriva come i quattro precedenti nella ripresa, ma in questa circostanza il francese non è in panchina, espulso per una lamentela quando il risultato era ancora sullo 0 a 0. Il quinto successo, leggermente più sofferto degli altri e ottenuto grazie alla qualità e alla personalità degli interpreti, ha la firma di due nuovi acquisti, Benatia e Gervinho. Con le loro reti, sono già nove i marcatori in questo torneo. De Sanctis fa solo una parata e per la quarta volta non subisce gol: l’attenzione maniacale nella fase difensiva è la grande risorsa della capolista.

ATTACCO INEDITO –  Come alla seconda giornata, gara contro il Verona, Garcia fa due cambi: per la prima volta vanno in panchina Florenzi e Totti. Nessuno stravolgimento nell’assetto, il copione è sempre quello. La novità è Marquinho, mai schierato fin qui dall’inizio e provato alla vigilia proprio con Borriello e Gervinho. L’ivoriano parte a sinistra, ma spesso si cambierà la posizione con il brasiliano. La Roma resta la stessa per nove-undicesimi, il sistema di gioco è il 4-3-3, ma Pjanic è libero di salire dietro a Borriello, da trequartista nel 4-2-3-1. Rossi schiera, invece, la Sampdoria con il 4-4-2. le due punte Gabbiadini, tiratore scelto, e Sansone, trottolino scorbutico, danno fastidio ai due centrali e anche a chi, tra i giallorossi, deve iniziare il gioco: De Rossi e Strootman. Il primo, passati pochi secondi, subisce un brutto fallo da sansone e rischia di dover uscire. L’olandese, invece, fatica a entrare in panchina e soffre la pressione di Obiang.

ZERO NEL PRIMO TEMPO –  Sia la Sampdoria che la Roma, per la quinta gara di fila, non fanno gol nei primi quarantacinque minuti. Poche le occasioni e troppi gli errori, soprattutto dei centrocampisti e degli esterni giallorossi che comandano comunque la gara. Borriello, facendo sponda in area, manda al tiro Strootman, conclusione alta, e Marquinho, sinistro svirgolato sul fondo. Maicon, invece, appoggia fiacco, sprecando una triangolazione con Benatia. De Sanctis fa due interventi, entrambi su Gabbiadini: il primo su punizione che blocca in tranquillità; l’altro, su retropassaggio di Borriello, è splendido, distendendosi sulla rasoiata in contropiede e deviando in angolo.

LARGO AI MANCINI –  Quando, dopo la mezzora, si fa male Maicon (problema muscolare) e debutta in questa stagione Dodò, diciassettesimo interprete utilizzato da Garcia,diventano sei i giocatori che hanno nel sinistro il piede preferito: oltre al brasiliano, Balzaretti che si sposta a destra, Castan, Strootman, Marquinho e Borriello.

RUDI IN TRIBUNA – Garcia protesta per un fallo non concesso, in attacco a Marquinho, e il quarto uomo Faverani richiama l’attenzione dell’arbitro Calvarese che caccia dal campo il francese. E’ il vice Bompard ora a comandare in panchina, mentre l’allenatore sale in tribuna accanto a Beccacioli e davanti ai dirigenti giallorossi al completo. Festeggerà dall’alto il primato in solitudine. Dopo un’ora tocca a Totti, fuori Marquinho. E’ il momento del break. La Roma conquista campo e al ventesimo la rete di Benatia dà un senso al viaggio in Liguria: il difensore entra con uno slalom in area e, da terra, firma il vantaggio, nonostante il fallo subìto da Gastaldello, con un sinistro chirurgico. Rossi ci prova con Pozzi e il 4-3-1-2. In attesa del recupero, contropiede di Totti con assist per Gervinho che di sinistro chiude il match. Barillà prende la seconda ammonizione e la Sampdoria finisce in dieci, rimanendo a digiuno di punti a Marassi.

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