IL MESSAGGERO Malagò e Chimenti al cuore non si comanda

Giovanni Malagò

(L. Pasquaretta) – Un derby nel derby. Giovanni Malagò, presidente del Coni, romanista dalla nascita, «non posso rinnegare 54 anni di passione giallorossa», e Franco Chimenti, presidente di FederGolf e Coni Servizi, nonché ex numero uno della Lazio, di cui è tifoso, non si sono sfidati sul green del Golf Torino La Mandria, dove sono in corso i 70 esimi Open d’Italia, un successo di numeri e di pubblico. Sulla stracittadina della Capitale ieri hanno scherzato, facendo pronostici e lanciando messaggi.

OLIMPIADI 2024

Prima però hanno affrontato temi e tematiche delicate, legate allo sport italiano. Hanno parlato di riforme. Della necessità di infrastrutture. «Aspettiamo genuflessi la legge» ha rilanciato Malagò, che sogna di centrare due obiettivi: «L’autofinanziamento del Coni, come succede negli altri Paesi. E le Olimpiadi del 2024 in Italia». La contesa è fra Roma e Milano. «Sono romano fino al midollo – ha sottolineato il numero uno del Coni – non ho nessun pregiudizio. Non mi piacciono le guerre di campanile, non portano a nulla. Avrò un atteggiamento laico, perché l’unica cosa che mi interessa è portare i Giochi da noi».[…]

IL DERBY

Quando il discorso si è scostato sul stracittadina capitolina, il presidente Malagò si è spogliato della veste laica: «Non sono ipocrita. Tifo Roma da sempre, questo non vuol dire che non si debba rispettare il rivale e applaudirlo in caso dovesse vincere. Non sopporto la violenza, gli atteggiamenti esasperati. Prendete ad esempio la Spagna: lì i presidenti sono seduti accanto e si fanno i complimenti. Il nostro Paese avrebbe bisogno di un’inversione di tendenza, di uno spirito e di una cultura sportiva improntata alla civiltà e al fair play». Immancabile una battuta sul rinnovo di Totti. «Sono contento, se lo merita – ha concluso il presidente del Coni – ha dimostrato sul campo che questo contratto lo ha avuto non per un discorso di bandiera, che già di per sé poteva giustificarlo, ma calcisticamente parlando sta dimostrando di essere un professionista eccellente. Francesco è un patrimonio del calcio italiano e dello sport, come Del Piero, Zanetti, Maldini. Anche su questo bisognerebbe andare oltre il campanilismo delle tifoserie». Più pragmatico l’ex presidente laziale, Franco Chimenti: «Sarà una partita incertissima, tirata, condizionata dagli episodi. Raramente è successo che una squadra dominasse. La Roma vorrà vendicarsi. La Lazio non si lascerà intimidire. Chi segna? Uno vale l’altro, l’importante è che vinciamo noi».

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