DROGA Arrestato “Diabolik”, capo ultrà della Lazio

Tifosi Lazio
I finanzieri del comando provinciale di Roma sono impegnati nell’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 7 persone, alcuni dei quali collegati a Michele Senese e alla sua organizzazione malavitosa, nell’ambito di un’indagine sul traffico e lo spaccio di droga nella Capitale. Nel complesso delle investigazioni sono stati sequestrati anche 500 chili di hashish, che avrebbero fruttato sul mercato al consumo circa 5mila di euro. Gli arresti sono stati disposti dal gip del tribunale di Roma all’esito delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della procura capitolina e svolte dagli specialisti del gruppo investigazione criminalità organizzata del nucleo di polizia tributaria di Roma delle fiamme gialle. Indagini che hanno consentito di far luce su un traffico di droga lungo il collaudato asse criminale Spagna-Italia.

Nel dettaglio, dopo mesi di intercettazioni telefoniche e complicati pedinamenti, in particolare nella zona sud della capitale (quartiere La Rustica e comuni di Rocca Priora e Grottaferrata), i finanzieri del Gico hanno accertato l’esistenza di due agguerriti gruppi criminali, facenti capo, rispettivamente, a D.P. (classe ‘77) e a P.F. (‘66). Quest’ultimo, in particolare, soprannominato ‘Diabolik’, è conosciutissimo nella Capitale per il suo ruolo incontrastato di leader degli ultras della tifoseria laziale ed è più volte assurto agli onori della cronaca giudiziaria locale: dal recente processo connesso alla scalata all’As Lazio agli innumerevoli episodi di violenza negli stadi.

Per quanto di più stretto interesse, tra il 1991 ed il 1992, Michele Senese, proprio attraverso P.F. e il fratello S.G., stringeva accordi con il clan Abate, all’epoca egemone nell’area di San Giorgio a Cremano (Napoli), ma con interessi nella capitale, finalizzati all’approvvigionamento di eroina dalla Turchia, via Germania, e di hashish dalla Spagna. Nell’ambito delle più recenti investigazioni, culminate nell’odierna operazione, è stato invece appurato come P.F., insieme a G.E. (classe ‘65) e C.S. (classe ‘69), quest’ultimo oggi arrestato, avesse organizzato e promosso l’importazione in Italia, dalla Spagna, via mare, per il tramite del corriere di droga di origine inglese H.M., di ben 185 chili circa di hashish, sottoposti a sequestro, a Civitavecchia, lo scorso 10 dicembre 2011.

Dopo soli 10 giorni, e precisamente il 20 dicembre 2011, a Rocca Priora, i finanzieri avevano individuato anche il magazzino di stoccaggio dello stupefacente, sottoponendo a sequestro ulteriori 295 chili di hashish e arrestando, in flagranza di reato, Gentili e altre due persone, M.I. (classe ‘77) e G.D.S. (classe ‘77). Anche P. D. è risultato a capo di un autonomo e strutturato sistema criminale, dedito alla sistematica importazione di hashish e cocaina dalla Spagna. Nel dettaglio, insieme a R.G. (classe ‘83), calabrese di origine ma romano d’adozione, e al romano S.S. (classe ‘84), organizzava e finanziava il viaggio dall’Italia alla penisola iberica di un corriere rumeno rrestato a Roma il decorso marzo 2012 perché trovato in possesso di 8 chili di hashish, in ovuli, abilmente occultati all’interno del serbatoio di un’autovettura. Le fasi operative del trasporto venivano curate da due ragazzi: L.M. (classe ‘76) e P.T. (classe ‘77). Alcuni di loro sono ancora ricercati.

Fonte: quotidiano.net

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