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SOCCERITALIA.INFO L’AS Roma scopre Toronto e il suo calcio

Toronto FC

(F. Spicciariello) – Toronto, capoluogo della provincia dell’Ontario, con circa 4.203.281 abitanti è il centro più popoloso del Canada. Questa metropoli canadese è una delle più multiculturali al mondo, con circa il 36% degli abitanti di origine non europea, ma con 500mila italiani è la terza città “italiana” fuori dai nostri confini. Quella italiana è la seconda più grande comunità, superata da qualche anno da quella cinese, e sono ben un milione e 200 mila i nostri connazionali sparsi per l’Ontario.La città è bellissima, ma l’immagine è completamente diversa a seconda che ci si vada d’estate (caldissima) o d’inverno (temperature fino a -30°). Infatti Toronto è divisa in due città: una a livello della strada con grattacieli che spuntano come funghi (10 costruiti negli ultimi 5 anni e altri 25 in costruzione), ed una sotterranea chiamata “The Path” con 27 km di strade.

Toronto e lo sport

Assieme a Montréal è il motore economico del Canada, e non c’è lega sportiva americana che non abbia fatto carte false per avere Toronto tra le sue fila. E infatti ecco i Maple Leafs della NHL (hockey su ghiaccio) e l’ex squadra di Andrea Bargnani (noto tifoso della SS Lazio), i Raptors della NBA, che giocano all’Air Canada Arena, mentre i Blue Jays della MLB (baseball), e gli Argonauts di football (che però militano non nella NFL ma nella Canadian Football League giocano presso il Rogers Center, lo splendido stadio indoor da 54mila posti. Il problema però è che questi club non vincono mai: i Raptors in dieci anni hanno raggiunto i playoff una solaì; i Maple Leafs non vincono la NHL dal 1967; infine i Blue Jays, dopo aver vinto le World Series nel 1992 e 1993, negli ultimi 20 anni hanno visto i playoff solo una volta.

Il calcio a Toronto

Ultima arrivata nello sport cittadino è l’avversario della AS Roma di questa notte, il Toronto FC, che ha esordito nella MLS nella stagione 2007. In realtà il calcio a Toronto non era una novità, visto che affondava le proprie radici in club quali i Toronto Falcons della NPS, allenati nel 1967 niente meno che dall’ungherese Ladislav Kubala. Chiusi i Falcons, nel 1971 arriva la NASL e tocca ai Toronto Metros, che nel 1975 si fusero con i Toronto Croatia, squadra di grido della lega locale CNSL, non osservando il divieto vigente nella NASL riguardo i nomi etnici del club, argomento che l’anno successivo porto allo scontro mediatico Giorgio Chinaglia e il Commissioner della NASL Phil Woosnam, recentemente scomparso. E nel 1976 arriva anche il primo e unico titolo, il NASL Soccer Bowl, grazie anche ai gol del campione portoghese Eusebio. La storia dei Metros-Croatia termina nel 1978, ma l’anno successivo il Global Television Netwok acquistò i diritti della franchigia e la rinominò Toronto Blizzard, club per il quale ad inizio anni ’80 sono passati anche gli ex juventini Francesco Morini e Roberto Bettega. Ma l’avventura dei Blizzard terminò a seguito del fallimento della NASL nel 1984, chiudendo l’era del calcio pro a Toronto fino al 2006, quando la società di entertainment sportivo decise di investire sull’expansion in MLS, che vide la nascita del Toronto FC (che inizialmente rischiò di chiamarsi Inter Toronto FC proprio in omaggio ai nerazzurri).

Il Toronto FC

Nonostante il grande entusiasmo del pubblico che sin dal primo giorno ha esaurito il BMO Field, primo soccer specific stadium (ma ospita anche i Toronto Nationals di lacrosse) della città, 22,453 posti, costato circa 50 milioni di euro, il Toronto FC ha purtroppo seguito la tradizione degli altri club cittadini. Nelle prime sette stagioni in MLS infatti, i Reds non si sono mai qualificati per i playoff, e anche quest’anno la situazione non è affatto semplice, con la squadra penultima nella Eastern Conference a ben 13 punti dalla zona playoff. Le uniche soddisfazioni per i tifosi in questi anni sono arrivate dal Canadian Championship, la coppa nazionale, che ha visto il TFC vincere il trofeo (che vale un posto nella CONCACAF Champions League) consecutivamente dal 2009 al 2012. Ma coppa nazionale a parte, lo spettacolo visto in questi anni al BMO Field è stato spesso increscioso, con un turbinio di allenatori (dallo scozzese Mo Johnston agli inglesi John Carver e Paul Mariner, dal serbo-americano Preki fino all’olandese ex SS Lazio e Inter Aron Winter) e di giocatori comprati e ceduti ad oltranza, tra cui gente come l’ex doriano Danny Dichio, il tedesco Torsten Frings, l’ex juventino Ronnie O’Brien, e le glorie nazionali Dwayne De Rosario e Julian DeGuzman.

Le squadre

Dopo l’ennesimo disastro nel 2012 è arrivato un nuovo presidente – Kevin Payne, creatore del DC United vincente di fine anni ’90 – e un nuovo allenatore, il neozelandese Ryan Nelsen, convinto a lasciare QPR e calcio giocato lo scorso gennaio. Nei suoi primi sei mesi in carica Nelsen ha rivoluzionato completamente la rosa, e oggi il TFC presenta poche certezze: in difesa l’inglese Richard Eckersley (24 anni, cresciuto nel Mancheser United), lo scozzese ex Birmingham City Stephen Caldwell, e il possente centrale Gale Agbossoumonde, già passato per l’Europa e atteso all’affermazione definitiva; a centrocampo sin evidenza l’ex nazionale USA Bobby Convey (che ha giocato anche in Premier col Reading) e l’asso della squadra, il giovane Matias Laba, centrocampista della Nazionale argentina Under 20 arrivato ad aprile a seguito del pagamento di una fee di $1,5 milioni; davanti c’è una coppia d’attacco di tutto rispetto formata dall’olandese Danni Koevermans (34 anni, una carriera tra Sparta Rotterdam, AZ e PSV) e il gallese girovago Robert Earnshaw, sorpresa della stagione. Ma essendo entrambi in via di recupero, è probabile che coach Nielsen schieri il giovane canadese Emery Welshman e il connazionale Jeremy Brockie, che faceva parte della rosa degli All White ai Mondiali 2010, in cui però scese in campo solo contro il paraguay, essendo anche all’epoca reduce da una frattura.

Nonostante i probabili impegni contrattuali, Nelsen stanotte potrebbe eprò dare spazio a giocatori che hanno visto poco il campo, anche considerando l’impegno contro Seattle di sabato prossimo. Dentro quindi il portiere svizzero Stefan Frei, titolare sino alla scorsa stagione, i difensori Mark Bloom e il neoacquisto il terzino svizzero Jonas Elmer; a centrocampo lo spagnolo Álvaro Rey (cresciuto nel Betis e sino all’anno scorso allo Xerex, seconda divisione) e l’inglese (ex Norwich e Portsmouth tra le altre) Darel Russell.
Per quanto riguarda la AS Roma – che stanotte inauguerà la nuova seconda maglia bianca in stile anni ’80 – Rudi Garcia sta lavorando in particolar modo sul 4-3-3. Il tecnico francese ruoterà diversi uomini, ma gli undici di partenza sono più o meno decisi. Ci sono solo un paio di dubbi che riguardano gli esterni e il centrocampo: con Morgan De Sanctis in porta e i centrali che saranno Castan e Benatia (poche possibilità per Jedvaj, comunque in ballottaggio con il marocchino), Garcia è indeciso tra Maicon e Torosidis (il greco è sicuramente più in forma) e tra Balzaretti e Dodò. A centrocampo sembra quasi certo che De Rossi partirà dalla panchina per fare spazio a Miralem Pjanic (che avrà dalla sua la folta comunità bosniaca di Toronto), che Garcia vuole provare anche sulla linea dei centrocampisti, con l’olandese Strootman in cabina di regia. Per il ruolo di interno destro dubbio Florenzi-Bradley, con favorito l’americano, capace di dare maggior equilibrio (vista anche la presenza di Pjanic). Davanti tridente con Francesco Totti largo a sinistra, Erik Lamela a destra e Marco Borriello centravanti precario.

L’AS Roma e il Canada

La visita della AS Roma in Canada è l’occasione per la società giallorossa di rafforzare il legame con un territorio in cui ha già lanciato un’Academy, la Pro Calcio Canada FC, basata nell’Ontario meridionale. A seguirne le attività, facendo il pendolare tra Roma e Toronto, è l’ex calciatore di Ostia Mare, Potenza e Frosinone, Marco Arcese (più noto per essere stato il fidanzato di Miss Italia 1993, Arianna David). E dall’Academy canadese in primavera sono volati a Trigoria per un periodo di allenmento con le giovanili giallorosse l’attaccante Ovonte Mullings e il difensore Dumari Ewart. “Da quanto vedo credo che in canada ci siano molti talenti a livello di base fino ai 12 anni”, ha dichiarato Arcese, che si coordina sempre con Bruno Conti che rispetto ai due ragazzini canadesi ha dichiarato “Li ingaggerei immediatamente”, ma la normativa sui giocatori extra UE è limitante.

Il pubblico

Nonostante l’entusiasmo mostrato ieri dai tremila che hanno affollato il BMO Field per vedere l’allenamento della AS Roma, è difficile che stanotte ci possa essere il tutto esaurito. L’amichevole infatti è stata preceduta da qualche polemica nella comunità dei tifosi del TFC, sia per i prezzi che per la scelta della società di piazzare un match “inutile” nel mezzo di due importanti impegni com equelli contro i Revs della scorsa settimana e l’arrivo di Dempsey con Seattle sabato.

Fonte: Socceritalia.info

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