CORRIERE DELLA SERA Baldissoni azzarda: “Roma competitiva anche se vende”

Mauro Baldissoni

(G. Piacentini) «Qualsiasi operazione di mercato non implicherà in nessun modo una rinuncia, anche parziale, alla competitività della squadra. Poi sarà il campo a giudicare le scelte». A sentire le parole, le prime da quando è in carica, del neo direttore generale Mauro Baldissoni a Sky, i tifosi romanisti non devono preoccuparsi: nonostante le cessioni di Marquinhos, Osvaldo e quella imminente di Lamela, la Roma potrà comunque competere per le posizioni di vertice nel campionato che comincia domani.

Rudi Garcia, insomma, entro la fine del mercato riceverà i rinforzi che gli servono (la società monitora con attenzione la situazione di Ljajic, in rotta con la Fiorentina) e se così non sarà, saranno spiegate le strategie del mercato. «Le scelte verranno ampiamente chiarite alla fine », la promessa del d.g. che sulla questione-Lamela scomoda illustri precedenti. «Non si può parlare di una singola operazione. Non saprei dire se è stato giusto per il Barcellona vendere Maradona o Ronaldo, oppure per la Juventus vendere Zidane perché non saprei collocarlo nel contesto operativo di quei club in quel momento. Ogni operazione ha varie componenti: quella tecnica riguarda il valore del singolo giocatore nel contesto del gruppo, l’efficacia, le valutazioni dell’allenatore e il suo momento di crescita».

«Quella economica – ha proseguito Baldissoni – non è solo il costo del cartellino, ma anche le variazioni di questo costo negli anni a venire, la sua situazione contrattuale, le sue aspettative e richieste. Sono tante le valutazioni da fare». Compresa quella sul contratto di Totti. «L’intenzione è quella di avere Francesco con noi il più a lungo possibile anche come dirigente, ma ciò deve essere compatibile con la sostenibilità economica e finanziaria dell’azienda». Un aiuto, in futuro, potrebbe arrivare dagli introiti del nuovo stadio. «Siamo vicini alla presentazione».

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