(F. Balzani) – Il 14 luglio 1789 i francesi prendevano la Bastiglia, ieri il transalpino Garcia si è ripreso la Roma. Cancellato lo scivolone di sabato, quando il tecnico ha dato del laziale a chi contestava. Ai tifosi – che anche ieri mattina hanno esposto uno striscione polemico verso la squadra – è piaciuto l’atteggiamento coraggioso di Garcia. Il tecnico ha tenuto un faccia a faccia con i contestatori spiegando il perché di quella frase. Ieri nessun coro: per lui solo applausi.
È stato preso di mira di nuovo Pjanic. «Vieni a pescare con noi, ci manca il verme», il coro contro il bosniaco. Rudi in questi giorni ha ottenuto anche il rispetto della squadra. «Bisogna sempre difendere i giocatori», ha ribadito prima ai tifosi poi alla dirigenza. Un atteggiamento alla Mourinho. E come il tecnico portoghese, in allenamento non risparmia urla e occhiatacce (lo ha capito ieri Caprari incenerito per non aver capito un esercizio di tattica).
Anche fuori dal campo Garcia – che la sera studia italiano – non lascia nulla al caso e pretende che tutto funzioni alla perfezione. Per questo, a causa della musica troppo alta, ha chiesto lo spostamento del parco giochi Cuore Sole Village. Se il carattere assomiglia a Mourinho, i metodi di allenamento ricordano Spalletti. Nella seduta pomeridiana, infatti, si è rivista la partitella con le sponde tanto cara al tecnico toscano. Le prove tattiche hanno evidenziato, invece, l’utilizzo costante del 4-3-3 tanto caro a Zeman. Ma una peculiarità Garcia ce l’ha: per la prima volta due sedute (domani mattina e venerdì pomeriggio) la Roma chiuderà le porte del ritiro a tifosi e giornalisti.