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IL MESSAGGERO Palazzi ha fretta

Stefano Palazzi

(S. Carina) – Contropiede di Palazzi. Oltre ai deferimenti per Lazio-Genoa del 15 maggio 2011, ieri il procuratore federale ha allegato anche quelli relativi alla gara Lecce-Lazio del 22 maggio.

ASSO NELLA MANICA 
– Questo perché gli 007 di via Po nelle ultime ore hanno ricevuto l’ok dalla Procura di Cremona per utilizzare a fini processuali anche l’informativa del Servizio centrale operativo della Polizia (Sco) dove sono presenti nuovi elementi che sosterranno il capo d’accusa nella gara Lecce-Lazio. Ieri mattina è stato inviato un fax dalla Figc che ha comunicato alle parti interessate la novità. In totale sono stati deferiti per la prima partita i calciatori Cassano, Gervasoni, Mauri, Milanetto, Zamperini e per responsabilità oggettiva Lazio e Genoa. Per la seconda, invece, Benassi, Cassano, Ferrario, Gervasoni, Mauri, Rosati, Zamperini e per responsabilità oggettiva Lazio e Lecce.

LAZIO-GENOA –
 A rischiare di più, nel processo che dovrebbe prendere il via il 24 luglio, sono la Lazio e Mauri. Il centrocampista, infatti, è stato rinviato a giudizio per doppio illecito per entrambe le gare oltre che per la violazione dell’articolo 1, comma 1 (violazione principi di lealtà, correttezza e probità) e dell’articolo 6, comma 1 (divieto di effettuare scommesse). La richiesta di Palazzi per il calciatore potrebbe arrivare a 5 anni mentre per la Lazio (considerando la doppia responsabilità oggettiva con annessa recidiva, la centralità di Mauri e il fatto che l’illecito sportivo è a vincere) una penalità dai 5 ai 6 punti in classifica (senza contare l’incognita Uefa in Europa). Per Genoa (e Lecce), invece, 2 o 3 punti anche se il legale dei liguri, Grassani, afferma che «pensare a una penalizzazione per il club è fantascienza». Secondo il teorema del procuratore federale, su Lazio-Genoa, Mauri e Milanetto sono «i due giocatori individuati con i quali il risultato è stato concordato». Gervasoni e Cassano sono «sodali di Zamperini, conoscendo il legame d’amicizia con quest’ultimo e Mauri». «Singolare» e «sintomatico di una viva attività posta in essere» è la definizione che Palazzi dà all’attività telefonica di Mauri con Luca Aureli (agente di scommesse): 15 contatti tra le 22.51 e l’1.41 del 14 maggio.

LECCE-LAZIO – 
Nella gara contro il Lecce (aspettando di conoscere informativa dello Sco) sia Benassi che Rosati furono contattati «perché non c’era certezza su chi avrebbe giocato». Il procuratore fa leva sull’ammissione di Ferrario: «Zamperini mi disse che c’erano dei suoi amici che volevano puntare del denaro per quella gara». Ancora una volta Palazzi chiama in causa Mauri «per avere aderito all’accordo illecito anche per fare ottenere alla Lazio un vantaggio in classifica e percependo, a tal fine, una somma di denaro».

IL RUOLO DI GERVASONI – 
Ci si basa in questo caso sulle accuse di Gervasoni, nel confronto con Gegic il 18 marzo scorso: «Appresi da Gegic, che aveva appena parlato con Ilievksy, che erano molto compiaciuti del rapporto che si era instaurato con Mauri e si prefiguravano i guadagni che avrebbero potuto conseguire una volta che la Lazio avesse avuto accesso alle Coppe Europee». Anche se, lo ‘zingaro’ smentisce: «Tutte cose inventate da Gervasoni». Il club biancoceleste, invece, è chiamato a rispondere di un’accusa di responsabilità oggettiva«della effettiva alterazione del risultato, del conseguimento del vantaggio in classifica, nonché della pluralità degli illeciti posti in essere dal proprio tesserato». Sui deferimenti è intervento anche il presidente Abete, che ha assicurato che «al via della serie A ci sarà chiarezza». Intanto è attesa per oggi la sentenza di primo grado per il filone di Bari-bis.

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