IL TEMPO Rafael sfuma, Perrotta smette

Totti Perrotta

(A. Austini) – Zero acquisti e un campione del mondo in meno. La Roma fatica a comprare e saluta, almeno nelle vesti di giocatore, Simone Perrotta.

Ne ha viste di tutti i colori in nove anni a Trigoria, è riuscito a resistere a rivoluzioni di tutti i tipi, non all’ultima: Baldini gli aveva promesso un altro anno di contratto, i dirigenti rimasti e Garcia evidentemente hanno altre idee. Ieri il centrocampista di Ashton ha salutato e regalato un’altra lezione di stile e professionalità al calcio intero. «Sono entrato in punta di piedi – dice con amarezza Perrotta – è giusto che esca nella stessa maniera. Non credo di continuare a giocare, meglio che la mia storia finisca da “ex calciatore della Roma”, non da “ex di una squadra qualunque”. Ho sperato che Garcia inviasse l’sms anche a me. Ero all’estero, forse arriverà… ». Difficile. Perrotta resterà l’uomo dell’Aic di Tommasi nel consiglio federale, mentre Sabatini sta pensando di inserirlo nello staff, ritagliandogli un ruolo di raccordo tra società e squadra: lo stesso incarico che il ds voleva affidare a Peruzzi. Non il team manager:Scaglia, in scadenza di contratto, dovrebbe essere confermato. Manca un preparatore atletico, la Roma vorrebbe riprendersi Bertelli che ha nostalgia della Capitale, ma pure un altro anno di contratto alla Juventus. Domani verrà definito tutto, comprese le mansioni di Andreazzoli.
«Può darsi che la mia storia con la Roma vada avanti in un altro modo – prosegue Perrotta a Teleradiostereo- è giusto che il loro progetto prosegua con i giocatori ritenuti adatti. Il rammarico è l’ultima partita, che non doveva finire così». Per cancellare la tragedia sportiva del derby i tifosi reclamano acquisti. Sabatini è convinto di consegnare tre-quattro nuovi giocatori a Garcia per l’inizio del ritiro, ma al momento ha preso solo Benatia. In settimana visite e annuncio, con Verre e Lopez (via in comproprietà libera e ieri di nuovo in gol con l’Uruguay Under 20 ) dirottati all’Udinese.
Intanto sembra sfumato in modo definitivo l’acquisto di Rafael. Da gennaio il portiere era nelle mani dei giallorossi che non hanno chiuso nei tempi prestabiliti e si sono sentiti chiedere 500mila euro in più dal Santos rispetto ai 4.5 milioni e mezzo pattuiti. Il brasiliano va al Napoli per 5 milioni e 200mila euro, più un contratto da 1,2 milioni a stagione. «Lo ha convinto Benitez» ha confermato l’agente. In teoria Sabatini avrebbe tempo fino a oggi per rilanciare, ma non pare più disposto a farlo. Evidentemente perché ha qualcun altro in mano: l’idea Julio Cesar sembra tramontata, Diego Alves costa troppo secondo la Roma (5 milioni al Valencia e contratto da 1.8 milioni le richieste), Viviano non convince. Altre due piste possibili in serie A: Romero della Samp e Andujar del Catania. Altrimenti il numero 1 arriverà dall’estero.
In stand by l’operazione Wallace, che martedì risponderà alla convocazione del Chelsea per la tournée in Asia. Prima di prenderlo in prestito, come da accordi raggiunti da mesi, Sabatini ha bisogno di realizzare un «colpo» vero per tranquilizzare la piazza e «far passare» l’arrivo di altri giovani. Sia Wallace o Imbula. Quella sorpresa promessa da Pallotta non può essere Paulinho, ormai in parola col Corinthians. Nainggolan non sarebbe una sorpresa, ma comunque un bel nome: è braccio di ferro con Cellino, che chiede 12 milioni cash più Romagnoli, per battere la concorrenza agguerita dell’Inter. Più semplice chiudere lo scambio Borriello-Gilardino con il Genoa: si tratta sul conguaglio da 2-3 milioni a carico dei giallorossi e va convinto Gila che resterebbe volentieri a Bologna.
Da registrare, infine, il malumore degli organizzatori del ritiro di Riscone.«Ci aspettavamo due settimane di ritiro e ci siamo rimasti male – dice Martin Huber – ora per noi è un problema». Così volle Garcia.
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