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IL ROMANISTA Julio Cesar: “Roma prendimi!”

Julio Cesar

(D. Galli) – «Non chiuderò la porta al calcio italiano, visto che mi hanno accolto otto anni fa e mi hanno permesso di raggiungere l’apice della carriera. Sarebbe bello un ritorno in Serie A, conoscendo il campionato e la lingua. La Roma? Roma è una bella città e non la escluderò come possibilità». Altro che chiudere la porta al calcio italiano, Julio Cesarfa di più. La apre completamente alla Roma. Dal Brasile, il numero uno della Seleçao torna a parlare di quella che considera «una possibilità». Anche la Roma lo giudica allo stesso modo: una possibilità. L’ostacolo è la nazionalità brasiliana. È un extracomunitario. Sabatini non vorrebbe privarsi di una delle due caselle disponibili, per questo sta valutando anche altre ipotesi. Le parole dell’ex portiere dell’Inter, e probabile prossimo ex anche del Queens Park Rangers, erano riportate ieri dall’“Evening Standard”. Nell’immediato, però, c’è solo il Brasile. Oggi Julio Cesar difenderà i pali della sua nazionale contro l’Uruguay, in semifinale della Confederations Cup (diretta Sky e Rai 1 dalle 21). «Se gioco bene – dice – in questa competizione, molte cose potrebbero cambiare per me e per il mio futuro».

Un concetto, questo, che il portiere chiarisce ulteriormente: «Facendo bene e vincendo il torneo, più club potrebbero essere interessati a me. Da quando è iniziata, sono completamente concentrato sulla Confederations Cup e lascerò che il mio futuro venga deciso dalle persone che mi rappresentano». Sabatini si sta guardando attorno. La Roma punta chiaramente a far sì che Garcia abbia il suo portiere in tempo per il ritiro. Di Julio Cesar non convince solo il passaporto.

Le alternative comunque non mancano. Il Palermo ieri ha offerto Viviano, che tornerà alla base dopo un anno di prestito alla Fiorentina. I viola non hanno infatti esercitato il diritto di riscatto. «Parliamo di un grosso portiere appetito da società di serie A e non solo», spiegava ieri a “Radio Manà Manà” il vicepresidente del Palermo, Guglielo Miccicché, «il calciomercato è lunghissimo e da qui a dire che è fatta con la Roma ce ne passa». Ce ne passa, perché è vero che la Roma ci sta pensando, come è vero che non ha assolutamente deciso di prenderlo. E come è vero che, se Sabatini volesse, basterebbero probabilmente pochi minuti per riuscirci. Inutile aggiungere che è quasi scontato che l’oste dica che il suo vino è buono.

Semmai, è interessante il fatto che, continuando a promuovere i prodotti locali (locali, si fa per dire) come Hernandez («è il giocatore preferito di Sabatini») e Ilicic («è uno dei calciatori più richiesti»), Miccicché faccia capire come il Palermo sia fortemente interessato ai gioielli del vivaio giallorosso: «La Roma ha tre, quattro giocatori giovani di grande prospettiva tra i quali Caprari e Verre». Torniamo alla questione portiere. Altri due nomi sono accostati alla Roma. Uno è quello di Diego Alves del Valencia. È brasiliano, ma a differenza di Julio Cesar ha il doppio passaporto: è comunitario. L’altro nome è quello di Stefano Sorrentino, che il Palermo ha recentemente riscattato dal Chievo. Emiliano Viviano, invece, è forse l’extrema ratio, l’ultima ipotesi (valida, nonostante quest’ultima stagione pessima) che sarà presa in considerazione qualora dovessero saltare le altre trattative, a volte per volontà della stessa Roma. Guardate il centrale della Dinamo Zagabria, Jedvaj. Ma prendete anche il caso di Rafael, che Sabatini aveva in pugno. Adesso è a un passo dal Napoli dopo che – pare – non abbia convinto Garcia. Sarà del tecnico l’ultima parola, specialmente su un’operazione così delicata come quella del portiere.

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