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AS ROMA Rosella Sensi: “Auguro a Pallotta di raggiungere i nostri risultati. Un po’ più di romanità non avrebbe fatto male”

Rosella Sensi

Rosella Sensi, ex presidente della Roma, è intervenuta ai microfoni di una nota emittente romana rilasciando le seguenti dichiarazioni in relazione all’intervista rilasciata ieri al Financial Times dall’attuale presidente romanista James Pallotta.

“Vorrei salutare il presidente e conoscerlo per raccontargli 18 anni di Roma. Ai nostri tempi non c’erano ancora i Social Network, ma a lui posso dire che mio padre Franco ha messo in pedi la piattaforma Stream. Noi ci siamo dedicati più alla parte tecnica ed i risultati si sono in gran parte visti. Auguro a Pallotta di riportare la Roma a qui livelli di risultato e di appartenenza, e questo lo dico come semplice tifosa della Roma”.

Sui tifosi:

“La curva? Non è quella che conoscevo io. Il presidente della Roma deve essere in grado di subire a volte, anche gli insulti. Deve fare da ombrello alla squadra, recepire le sensazioni dei tifosi sparsi per il mondo. Vedere quella curva lì mi viene tristezza, la preferivo quando mi insultavano. Non sto incitando all’insulto, però una curva che esulta e che si arrabbia fa parte del tifo romanista”.

Sui risultati:

“Mai schiavi del risultato? Mio padre era schiavo del risultato, quando si perdeva, la sera non si cenava. Quando si è tifosi si è un po’ dipendenti dal risultato. Che si parli di Franco Sensi che non ha fatto nulla e non aveva rapporto con i tifosi mi dispiace perchè lui era lì, in mezzo ai tifosi ed era un grande tifoso. Perchè si dicono queste cose? Non giovano al presidente Pallotta”.

Su Totti e De Rossi:

“Totti? Fategli firmare un nuovo contratto, non fatelo andar via. 5 anni fa quando glielo feci firmare io, venni presa di mira. Ha dimostrato di essere in gran forma, io lo terrei stretto. Perderlo significherebbe perdere l’ultimo simbolo di un calcio che, al mondo non c’è più. De Rossi? Io non l’ho perso. All’epoca mi fecero un’offerta straordinariamente alta, decisamente superiore ai 50 milioni. Alcuni mi dicono che sono stata una sciocca, io credo di no e me ne assumo le responsabilità. Quando si fa un mestiere del genere bisogna essere estremamente razionali ed estremamente innamorati di quello che si fa perchè fare il presidente della Roma è una cosa unica. Speriamo di tornare a vincere perchè è una cosa che ci cambia la quotidianità”.

“Quando parlo di affabulatori, parlo di persone che raccontano favole come ai bambini perchè i bambini vogliono sentire le favole. Se ci sono affabulatori o bambini in giro, io non posso farci niente, a volte è meglio credere alle favole che alla verità”.

Su Daniele Pradè:

Pradè? E’ un grande conoscitore di calcio. Noi avevamo una squadra eccezionale con Bruno Conti, Cristina Mazzoleni, Vito Scala. Daniele è un conoscitore di calcio pazzesco, un grandissimo esperto e una persona perbene oltre che grande tifoso della Roma. Credo che le sue prestazioni alla Fiorentina lo abbiano dimostrato. Se stava alla Roma era meglio ma sono contenta per lui”.

Sulla vendita del club:

“Sull’acquisizione della Roma? C’è tanto e poco da dire, rimanderemo a momenti più felici, per adesso vorrei vedere la Roma vincere”.

Fonte: Centro Suono Sport – Te la do io Tokyo 

L’ex presidente della Roma ha poi parlato anche ai microfoni di Radio Radio:

“Come faccio a spiegare a Pallotta agli ultimi venti anni di AS Roma? L’argomento social è un fenomeno esploso negli ultimi anni ma non si può die che Franco Sensi non sia interessato ai mezzi di comunicazione. Della piattaforma Stream l’artefice è stato Sensi, ogni cosa è stata fatta a suo tempo. Gli auguro di riportare la squadra ai livelli della famiglia sensi come auspicio di una tifosa della Roma che vuole vincere”.

Cosa facevate invece di seguire Facebook e Twitter?

“Ci interessavamo di più della parte tecnica, non voglio fare un’esaltazione della famiglia Sensi che lo lascio agli altri ma abbiamo fatto parecchie cose e i risultati si sono visti”.

Ora c’è una grande comprensione, pensa che lo stadio si farà a Roma e in che tempi?

“L’idea dello stadio non è nuova ma datata. Mi spero che si faccia ma all’interno di un mondo del calcio che va rivisto. Credo che lo stadio debba essere per tutti i tifosi una novità che sia accompagnata da altre novità. Mi auguro che sia fatto uno sforzo comune per essere fatto nei tempi giusti. Credo bisogna fare un discorso più ampio dello stadio, non c’è bisogno dello stadio per migliorare il calcio italiano. Spero di entrare a settembre nel nuovo stadio della Roma”.

Business vs passione, è un passo avanti o passo indietro?

“Franco Sensi ha unito la passione al business, qualsiasi presidente non può non essere appassionato altrimenti il calcio non funziona. Il calcio è passione, adrenalina, non si può parlare solo in maniera lucida e razionale”.

Alle condizioni economiche in cui viaggiano gli americani poteva andare avanti anche la famiglia Sensi?

“Sono considerazioni del senno di poi che non ho mai fatto. Sono l’interlocutrice più sbagliata. Nel cambio di gestione le aspettative sono quelle di vincere, mi auguro che in questo cambio ci sia questo sogno che i tifosi hanno cioè quello di vedere vincere la squadra”.

Sul balletto degli allenatori

“Non conosco moltissimo Garcia. Quando si sceglie, si sceglie anche in base alle prospettive tecniche e alla gestione umana. All’interno di questa scelta sia stato scelto Garcia”.

Dal dopo Capello solo Spalletti ha saputo tenere lo spogliatoio fermo per 4 stagioni. E’ proprio difficile gestire questo spogliatoio?

“Il 2004-05 è stato un anno molto brutto. Dopo Spalletti è arrivato Ranieri. Non credo ci siano particolari difficoltà, ma dipende da vari fattori. Quando arrivò Ranieri, seppe gestire perfettamente lo spogliatoio. Il cambio di proprietà non ha aiutato nel caso specifico. Roma è una piazza che ti da tanto ma chiede tanto”.

Può dire come era la situazione dei debiti?

“Più di me possono dire i bilanci. La Roma non aveva una situazione di bancarotta, c’era un cambio di proprietà per crescere e far vincere la squadra che è un discorso diverso. Chi contesta questa dichiarazione andasse a leggere i bilanci”.

Perché non ci può essere un rapporto giusto con il proprio passato di un club? Perché Viola e Sensi non dovrebbero appartenere alla storia della Roma?

“La storia non si cancella e non va messa a confronto sempre. Non capisco perché qualcuno non abbia salutato la signora Sensi. L’episodio della scorta: la paura è stata tanta, ho partorito mia figlia e ho avuto la scorta. So solo che sono innamorata della Roma, sono felice di esser stata Presidente, mi ricordo momenti bellissimi. Mi auguro di tornare a vincere perché qualcosina quest’anno mi ha fatto poco piacere”.

Quale è stato il motivo principale per cui queste due stagioni sono andate male?

“Avendo subito tantissime critiche con il senno di poi faccio fatica a criticare. Un po’ più di romanità non avrebbe fatto male”.

Convinta di vedere De Rossi come ai livelli della sua gestione?

“Si. Vorrei vedere Daniele che ho conosciuto, quello che vedo in Nazionale”.

E’ vero che nell’accordo per Totti c’era un futuro da dirigente della Roma?

“Questo era stato lasciato aperto nel contratto. Trovo che Francesco ha grandissime capacità umane con i giovani, un grande maestro per i piccoli e per i grandi”.

Fonte: Radio Radio

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