REPUBBLICA.IT Dalle lacrime di Mancini alla festa di Ancelotti e Ranieri: il festival delle panchine

Claudio Ranieri (Getty Images)

(A.De Vecchi) ROMA – Weekend di luci e ombre per gli allenatori italiani in Europa. Carlo Ancelotti festeggia la vittoria del campionato francese con il suo Paris Saint Germain, riportando il titolo sotto la Torre Eiffel dopo 19 anni. Ma il suo ciclo sembra già al capolinea, tra la sfiducia della proprietà qatariota e le sirene del Real Madrid. In terra transalpina l’Italia sorride anche con Claudio Ranieri che riporta il Monaco in Ligue 1 dopo due anni di purgatorio. Ma la conferma da parte del magnate russo Dmitry Rybolovlev non è sicura. Aria di saluti invece, in Inghilterra, tra Roberto Mancini e il Manchester City. La clamorosa sconfitta nella finale di Fa Cup con il Wigan, sarà probabilmente la goccia che farà traboccare il vaso di un rapporto già incrinato. Potrebbe chiudersi anche l’avventura russa di Luciano Spalletti allo Zenit San Pietroburgo, dopo le delusione europee e il terzo titolo consecutivo quasi sfuggito. E anche in Italia potrebbe partire un grande giro di panchine.

TENTAZIONE “BLANCA” – Una mezza stagione di assestamento, un gruppo da amalgamare con tanti acquisti faraonici e prime donne da tenere a bada, un secondo anno migliore con la conquista del campionato e una buona figura in Champions League (eliminazione ai quarti di finale contro il Barcellona e solo per il minor numero di gol in trasferta). Gli elementi di partenza per un ciclo vincente ci sarebbero tutti, eppure le strade di Ancelotti e del Psg sembrano destinate a dividersi. Le tensioni in uno spogliatoio difficile da gestire, come dimostra la lite tra il direttore sportivo Leonardo e Zlatan Ibrahimovic durante la festa scudetto, non hanno alimentato una scintilla tra allenatore e proprietà, che non è mai scattata del tutto. L’ex tecnico del Milan sembra vedere migliori garanzie di solidità e ambizione personale nel nuovo progetto del Real Madrid post-Mourinho. Sulla panchina parigina potrebbe arrivare Arsene Wenger che però, al momento, nega: “Nessun contatto con in Paris Saint Germain. Rispetterò il mio contratto con l’Arsenal fino al 2014”.


ADDIO CITY
 – Il re di coppe ha perso la corona. Mancini, che fra Italia e Inghilterra aveva fatto delle coppe di lega il suo bersaglio preferito, si è lasciato clamorosamente sfuggire l’unico trofeo ancora a disposizione in questa stagione. L’addio sembra scontato, dopo l’ennesima annata deludente in Champions League e la Premier League “scucita” dai “cugini” dello United con un distacco siderale in classifica. Il tutto con una rosa di primo livello, ma che, secondo il Mancio, non ha avuto i rinforzi necessari per riconfermarsi in patria e trionfare in Europa. La prossima destinazione dell’ex tecnico dell’Inter potrebbe essere, in un incrocio tra italiani, il Psg, con Manuel Pellegrini (che però smentisce “Non ho firmato con nessuno”) a guidare la sponda più “povera” (per successi, non certo per soldi) di Manchester.

L’OMBRA DI FALCAO – Dopo il City dello sceicco Mansour e il Paris Saint Germain qatariota, il nuovo re del mercato continentale potrebbe essere il Monaco del miliardario russo Dmitry Rybolovlev che avrebbe già in canna il colpo dell’anno: il centravanti colombiano Radamel Falcao. Resta da vedere se Ranieri sarà considerato all’altezza delle nuove ambizioni della più facoltosa delle neopromosse europee. Il “Sun” aveva fatto il nome di Rafa Benitez, ma la partita è ancora tutta da giocare.

TRIS QUASI SFUMATO – Cinque punti dal Cska Mosca. Questo il distacco dello Zenit di Spalletti dalla capolista del campionato russo a due giornate dal termine. Il terzo titolo consecutivo è quasi un miraggio ormai e con esso potrebbe svanire anche la campagna di Russia dell’ex allenatore della Roma. Spalletti paga sicuramente i pessimi risultati prima in Champions e poi in Europa League, a fronte di ingenti investimenti di mercato come Hulk e Witsel che, invece di portare al salto di qualità, hanno spaccato lo spogliatoio. Il tecnico toscano ha escluso un ritorno in Italia, con buona pace di Inter, Milan e perfino Roma, ma nel calcio le idee si possono cambiare in fretta.

VALZER ITALIANO – Per le panchine della Serie A, molto ruota intorno all’asse Napoli-Milan-Roma. Non sono sfuggite, al termine della gara interna contro il Siena vinta 2-1 dai partenopei, le parole del presidente Aurelio De Laurentiis: un elogio ad allenatore e squadra per la grande stagione che volge al termine, un ringraziamento dal sapore di congedo per il tecnico Walter Mazzarri, attratto dalle sirene giallorosse. E a Roma, dove Aurelio Andreazzoli si è giocato, nelle ultime giornate, le poche chances di riconferma, è ancora calda anche la pista che porta a Massimiliano Allegri, forse stanco di non riuscire a conquistare la piena fiducia del presidente Berlusconi, nonostante un terzo posto insperato per come era iniziata la stagione. Aria d’incertezza anche a Firenze, dove Vincenzo Montella alterna dichiarazioni di sicurezza ad altre più incerte sulla sua permanenza in viola. E se fosse proprio lui a chiudere il cerchio, cedendo al richiamo della sua terra e diventando l’erede di Mazzarri a Napoli?

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