LA REPUBBLICA Adesso basta

Mario Balotelli

(F.S.Intorcia/S.Sacchi) – La notte agitata di Balotelli, segnata dagli ululati razzisti dei tifosi della Roma fino alla sospensione del posticipo di San Siro, è proseguita con la scoperta del tentato furto nella sua villa di Limido Comasco. Mentre era in campo, i ladri sono entrati da una porta-finestra, hanno rubato un paio di magliette e portato via i nastri del circuito di videosorveglianza, come constatato dai carabinieri della compagnia di Cantù. Mario ha raggiunto suo fratello Enoch a Castellanza, poi ha trascorso la giornata di ieri in famiglia a Brescia. Agitato anche da questo episodio, ha intanto deciso di non fare da testimonial per il governo nella campagna sullo ius soli. Pur condividendo l’iniziativa, preferisce restar fuori dalla politica. È deluso, Mario, convinto di non essere tutelato né dai buu né dal gioco duro degli avversari. È un bersaglio mobile, principale destinatario dei cori razzisti sanzionati quest’anno con multe che non hanno alcun effetto dissuasivo.Quando c’è lui, si trasformano in peggio tutte le tifoserie: la Fiorentina non era mai stata punita per razzismo prima della gara col Milan, eppure al ‘Franchi’ Mario stava per lasciare il campo per protesta.

La Roma ieri è stata punita con 50mila euro di ammenda e la diffida. Una pena di tale entità per razzismo era toccata fin qui solo all’Inter, manco a dirlo nel derby. Nei minuti in cui venivano diffuse le decisioni del giudice sportivo, il club giallorosso ha pubblicato una nota in cui «condanna ogni forma di abuso razziale. Questo tipo di comportamento da parte di qualsiasi tifoso, inclusi i nostri, è totalmente inaccettabile». Una presa di posizione ufficiale voluta dalla proprietà americana, furiosa per l’accaduto: la società prende le distanze dai propri ultrà ed è un altro segno che, passato il limite, il mondo del calcio chiede ora interventi drastici. Arrivando all’assemblea di Lega, Galliani ha ricordato che «se si ha voglia, questa minoranza può essere fermata, proprio come è stata abbastanza debellata la violenza negli stadi». Il presidente federale Abete ha annunciato l’inasprimento delle sanzioni: «Le multe non risolvono il problema e non sono penalizzanti, bisogna chiudere i settori, fino all’intero stadio, se necessario». La proposta sarà sul tavolo dell’esecutivo Uefa il 24 maggio.

Sposa la linea dura anche Cesare Prandelli, «quello che è accaduto a San Siro rappresenta il punto di non ritorno. La procedura è chiara, sono sicuro che la prossima volta l’arbitro propenderà per l’interruzione definitiva della gara». Rocchi, in proposito, è stato lodato dal vertice degli arbitri, Marcello Nicchi («comportamento perfetto»), che però ha ricordato la norma: «Il direttore di gara può sospendere temporaneamente, non definitivamente il match. Non possiamo assumerci responsabilità di ordine pubblico che spettano ad altri ». Sepp Blatter, capo della Fifa, aveva ipotizzato penalizzazioni e retrocessioni a carico dei club colpevoli. In un tweet la sua reazione: «Resto sgomento nel leggere degli insulti razzisti in serie A. La questione è complessa, ma siamo impegnati ad agire, non solo a parole ». E Kevin-Prince Boateng, ricevendo il Premio Gentleman per la sua lotta al razzismo, ha ribadito: «È una battaglia da combattere tutti insieme non solo negli stadi ma anche fuori, nelle strade”.

Top