LA CORRIDA Dilettanti allo sbaraglio: Sabatini e la teoria del complotto

La Corrida

Nuovo appuntamento con la rubrica firmata Gazzetta Giallorossa. Questa volta dedichiamo la nostra attenzione alle elucubrazioni più o meno indovinate da parte dei “nostri” dirigenti, spesso in difficoltà nel gestire le situazioni come la Roma sul campo. L’obiettivo è rivolto alle parole rilasciate dal direttore durante l’AS Roma sponsor workshop svoltosi ieri a Trigoria, in compagnia del direttore marketing Christoph Winterling e del tecnico Aurelio Andreazzoli.

“C’è stata un’aggressione di alcuni giornali contro un giocatore, il cui nome ed età rendeva la bocciatura una sentenza di tribunale. Questi ragazzi si trovano così di fronte ad un piccolo trauma. Se noi siamo atleti, direttori o allenatore dobbiamo avere una psiche tale da prendere botte e restituirle. Per colpire un sessantenne hanno colpito ignobilmente venti ventenni”. 

Allora il direttore si riferisce nella fattispecie ai giudizi espressi su Dodò dopo la brutta prestazione “ammirata” nell’ultima uscita all’Olimpico contro il Chievo. Detto che per quanto possa essere duro il giudizio di una pagella, sembra veramente ridicolo parlare di traumi, specie in un momento particolare come quello che stiamo vivendo. Se non è più possibile nemmeno dare liberamente una bocciatura ad un giocatore senza incorrere in uno “scompenso” dello stesso, allora forse sarebbe il caso di cambiare mestiere, anche perchè tutti quei quattrini bisognerà pure meritarseli in qualche modo. Poi l’attacco ai 20 giocatori non è stato fatto per colpire “i sessantenni”, visto che i vari dirigenti sono stati bersagliati da critiche dirette senza bisogno di interposte persone, ma è semplicemente la constatazione di un fallimento tecnico che dura da ormai due anni e che ha visto arrivare nella capitale 4-5 calciatori di buon livello a fronte di almeno il triplo di errori plateali. Con due settimi posti sotto gli occhi è stata anche poco dura fino a questo momento la critica, caro direttore, e va ringraziata invece che attaccata gran parte della stampa che fino a questo momento è rimasta “fedele” alla società senza esagerare con le critiche anzi, mostrando un’indulgenza per certi versi sospetta, sempre ricordando che qui siamo a Roma e non ad Arezzo.

“Adesso dirò una cosa che susciterà l’ilarità di chiunque, di chi dirà ‘eh ma l’avevi detto anche l’anno scorso’…sarà una grande Roma. Aggiungerei: E’ una grande Roma. E’ una maniera eccessiva, la proietto a grande Roma. Non espressa, ma l’anno prossimo sarà una Roma formidabile. Noi sappiamo chi sono i nostri calciatori e presto lo sapranno tutti gli altri. Anche perché ho in bacheca tutte le considerazioni che sono state fatte stamattina circa i giocatori, l’allenatore…”.

La falla del ragionamento è proprio nel suo incipit, ovvero nel considerare questa già una grande squadra. Se potevano esserci delle speranze in un futuro migliore grazie magari ad una pesante campagna acquisti, perchè di questa ci sarebbe bisogno, il secondo passaggio testimonia ancora la miopia di un direttore sportivo non all’altezza della squadra che rappresenta. Collezionare 26 sconfitte in due anni, con il rischio di rimanere fuori dall’Europa per la terza volta consecutiva è un campanello d’allarme piuttosto importante per capire che serve molto di più per costruire realmente una grande squadra, anche perchè da queste parti il terzo posto può essere un punto di partenza ma non di arrivo.

A cura di Rocky & Apollo

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