ITALIA OGGI Perché trionfa il calcio tedesco

Borussia Dortmund

(R. Giardina) – Quando gli amici tedeschi mi chiedono di che cosa mi devo occupare come corrispondente, rispondo: di tutto, economia, politica, cultura, e di quel che accade, di quel che al vecchio «Giorno» venivano definiti «i fatti della vita». Di tutto, tranne che di calcio. Quando un secolo fa, l’Inter venne in Germania per incontrare il Borussia Moenchengladbach (si trova nella Ruhr, 258mila abitanti), la redazione di Milano mi chiese di presentare quella squadretta dal nome impronunciabile. Osai scrivere che aveva un certo Gunther Netzer, campione temibile. «Te l’abbiamo pubblicato, mi avvertirono, però si vede che di calcio non ne capisci nulla». L’ Inter perse 7 a uno, una partita che rimase nella storia perché Boninsegna finse di svenire colpito da una lattina di Coca (vuota) e il risultato venne annullato. Episodio che ha contribuito a farci la fama di partner sleali e poco affidabili.

Di calcio continuo a non capirci nulla, infatti soffro per i rosanero del Palermo, però vorrei spiegare il trionfo della scuola tedesca. Il 25 maggio si incontrano i giallo neri del Dortmund e i biancorossi del Bayern Munchen. Non importa chi vince, vincerà comunque la Germania. Non dipende da terzini e moduli, allenatori e allenamenti. Non solo. Dipende anche dalla società nel suo insieme. Gherardo, un mio amico professore universitario con doppio passaporto, italotedesco, e di fede interista, ha voluto condurre i due figli a San Siro. All’ arrivo in curva, uno degli autoproclamati tutori dell’ ordine, lo ha ammonito: «Proprio qui li porti? Non è prudente». I posti numerati non valgono, vengono distribuiti dai capi del tifo organizzato. E’ finita bene.

Tempo fa, sono andato a vedere un Hertha-Bayern. Sempre in curva. I tifosi erano mischiati, un bambino accanto a me ha gridato per 90 minuti con voce stridula «Hertha Hertha.. Quelli della Baviera, a pochi metri, ridevano paternamente. Vinse 1′ Herta senza merito, e non accadde nulla. Gli stadi in Germania sono perfetti, li hanno rifatti in parte per i mondiali del 2006, noi nel 1990 sprecammo i soldi. L’ erba è sempre verde, anche se d’inverno nevica e si scende a venti sottozero. Alla Tv vedo che San Siro è spelacchiato, altrove si gioca sulla sabbia, o sul fango. Alla partita, il sabato, ci si va con la famiglia. E una festa. A vedere un Bayern-Milan, mi invitò la Bmw. All’Allianz Arena si arriva in auto, il parcheggio è sotto lo stadio, o in metropolitana. Dalla stazione si sale di piano in piano con scale mobili. Si può mangiare una pizza, o un wi rstel, bere birra o champagne. Alla fine, lo stadio si svuota in pochi minuti. Mia figlia mi invitò a vedere un Roma-Palermo, sfidando il marito tifoso giallorosso. Dovette parcheggiare a due chilometri. E lo Stadio Olimpico risale al 1953, ha solo 17 anni meno dell’ Olympia Stadion costruito per Hitler nel 36. Credo che abbia speso una fortuna per i biglietti in tribuna. E dovetti mandarle per fax da Berlino la copia del mio passaporto perché potesse acquistare il mio. Questioni di sicurezza, ma in Germania gli hooligans li hanno ridotti alla ragione. Per la cronaca, la Roma vinse con un goal propiziato da un raccattapalle che rimise il pallone in gioco direttamente, cosa vietata, ovvio. L’ arbitro chiuse gli occhi. La mia squadra non ha protettori. Sarà un sospetto da tifoso? A Dortmund, 380mila abitanti, lo stadio (78mila posti) è sempre esaurito. Quasi tutti abbonamenti. Quattro anni fa, il Club era quasi fallito per una ventina di milioni di euro. Comprarono giocatori giovani per pochi spiccioli, alcuni rifiutati dalle nostre società, e hanno poi vinto due titoli. A fine maggio magari saranno campioni d’ Europa. Senza che sia intervenuto un mecenate, un Berlusconi o un Moratti. Il rivale Bayern guadagna una fortuna con il merchandising. Hoffenheim, paesetto di 5mila abitanti, è giunto in Bundesliga, la serie A, e ha rischiato di vincere il titolo. Ora sta per retrocedere, ma è normale. Fanno sbagli a casaccio. Vince chi è più bravo, o qualche volta fortunato. Come avviene nella vita. E i miei colleghi giornalisti, quelli sportivi che sanno tutto, alla Tv o sul loro giornale riconoscono i torti della propria squadra, come ammettono gli errori del partito per cui votano. Dato che non sono un esperto, temo di non aver spiegato perché i Kickers, i calciatori di Frau Angela, dominano in Europa. Spero di aver spiegato in parte perché la sua Deutschland trionfa in economia. E’ sempre una questione di regole che vanno rispettate. I furbi possono vincere una partita, a Moenchegladbach o a Bruxelles, non vincono un campionato

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