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IL TEMPO Baldini: “La colpa è tutta mia”

Baldini e Pallotta

(A. Austini) – E adesso si salvi chi può. Il derby condanna la Roma alla seconda stagione fallimentare e la proietta verso la terza di seguito senza giocare le coppe. Un disastro. Chi pagherà? Baldini non si è dimesso, ma tutto lascia pensare che lo farà. Aveva già mostrato la voglia di mollare dopo aver perso i poteri e ora il passo indietro del dg sembra un atto dovuto. Difficile che Pallotta lo trattenga, da capire semmai se vorrà sostituirlo: il presidente ripartirà oggi per Londra e aspetta relazioni da Zanzi. Ieri è toccato comunque a Baldini tracciare il bilancio. «Mi prendo tutte le responsabilità – dice il dg dopo la sconfitta più dolorosa – sono quello che ha avuto carta bianca su ogni decisione quindi non posso sottrarmi».

Difficile capire da cosa ripartire. «Pallotta – assicura il dg – ha tutta la voglia del mondo di proseguire, continuerà a fare investimenti. Il progetto va avanti, ma queste sconfitte costringono a delle riflessioni. Ci mancano un paio di giocatori con determinate caratteristiche e trovando una guida tecnica che non sia percepita da «supplente» come è stato per Andreazzoli, ci può aiutare a tirarle fuori. Domani inizieremo le riflessioni, anche sul mio futuro. Va messo un punto e va deciso cosa fare per regalare a questa città, per tre quarti romanista, le soddisfazioni che merita». A Sabatini, fresco di rinnovo di contratto, il compito di operare la terza rivoluzione in tre anni. Si partirà quindi dall’allenatore, con la speranza di ottenere la firma di Allegri entro la settimana. Ma dipende più dalle decisioni del Milan che dalle mosse della Roma: raggiunto un accordo con il tecnico per un triennale, ora ai dirigenti di Trigoria non resta che aspettare.

Galliani ha lavorato per ricucire lo strappo tra Allegri e Berlusconi, ma il presidente insiste su Seedorf e il toscano non è intenzionato a restare. A meno di un rinnovo improbabile. E se non verrà liberato con tanto di buonuscita, è pronto a fermarsi. Difficile, perché lo cerca anche il Psg. Giovedì è prevista una cena ad Arcore, ma la situazione potrebbe sbloccarsi prima. Se l’opzione Allegri dovesse tramontare, la Roma non avrebbe un’alternativa pronta.

Andreazzoli non lo è mai stata e da ieri ha zero chance di conferma, resterebbero i vari Pioli, Bielsa e Panucci che per motivi diversi non convincono. Chiunque sarà l’allenatore, la squadra cambierà molto. Almeno due i big con le valigie. Osvaldo è già con un piede e mezzo fuori da Trigoria, destinazione estero. De Rossi sta seriamente pensando di lasciare la Roma, che non si opporrà alla sua partenza. Il centrocampista flirta con Mourinho che vuole portarlo al Chelsea e ha ricevuto un’offerta dal Bayern Monaco. La Roma sa di non poter ottenere molto per il cartellino (10, massimo 15 milioni) ma è pronta a liberarsi di un ingaggio pesante e non giustificato dalle prestazioni attuali di De Rossi. I vari Marquinhos, Pjanic e Lamela hanno offerte da mezzo mondo ma non sono sul mercato: la società dovrà comunque rintuzzare gli attacchi dei grandi club e prepararsi ai rinnovi di contratto. Totti a parte, tutti gli altri possono potenzialmente partire. E nessuno si strapperà i capelli per loro.

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