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IL ROMANISTA Coppitalia, la Sud c’è ancora!

Coppa Italia 2012-2013

(V. Vercillo) –Un’attesa lunga una notte, le file davanti ai Roma Store e alle ricevitorie LisTicket, per premio un biglietto di una partita storica. Che esula da un campionato mediocre, che può salvare una stagione. Anzi, che la può rendere di colpo meravigliosa. Sono già 23 mila i tifosi della Roma che hanno comprato i biglietti del derby, della finale di Coppa del 26 maggio. La notizia è che è rimasto ancora qualcosa in Curva Sud. Resteranno in vendita in prelazione per gli abbonati – massimo 4 tagliandi a testa, documenti originali sempre alla mano – fino alle 20 di martedì prossimo. Alle 12 del giorno dopo scatterà la fase 2, la prelazione per i titolari di As Roma Club Home ed Away non abbonati. Una notte. Ma sarebbe meglio dire un pomeriggio. I primi a fare capolino di fronte ai Roma Store e ai punti vendita LisTicket si sono visti addirittura alle 18 di giovedì. Sedici ore – la vendita è cominciata ieri alle 10 – insieme, tutti uniti dalla stessa passione, dalla voglia di alzare quella Coppa assieme alla Roma. Uscire vittoriosi dall’Olimpico il 26 maggio vorrebbe dire non solo battere la Lazio, che di per sé basterebbe. Ma vorrebbe dire anche Europa.

«A me non frega niente di Milan e Napoli, dimentico anche i 17 punti persi contro Pescara, Chievo, Palermo e Bologna. L’unica cosa che voglio è vincere la finale, conta solo quella gara». Le parole di Stefano, in fila dalle 5 del mattino, racchiudono i sentimenti della maggior parte dei tifosi giallorossi. L’obiettivo è uno solo: vincere il derby, a qualsiasi costo. «Darei tutto per battere quelli» conferma Marcello. Che aggiunge: «La sconfitta di martedì mi ha quasi fatto pensare che non valesse la pena fare nottata e dare 30 euro per chi in campo suda meno di me in Curva. Ma purtroppo noi siamo fatti così, quella maglia la amiamo troppo». E quindi via, armati di panini e giacconi, birra e patatine, ma soprattutto di tanta pazienza, in tanti si sono radunati di fronte ai punti vendita abilitati già da giovedì: davanti alle ricevitorie LisTicket gli abbonati con tessera Privilege, ai Roma Store i possessori della Club Home. «Stare qui significa dimostrare quanto ci teniamo. Magari così lanciamo quello stimolo in più a chi è in campo. Ai giocatori basterebbe metà della voglia di vincere che ho io per battere squadre anche molto più forti della Lazio» il messaggio di Tommaso, arrivato a dare il cambio agli amici in fila nella notte. Ma c’è anche chi in questa Roma non ci crede più: «Io sono qui solo per mio figlio. Ho preferito farmi la fila io piuttosto che fargli saltare la scuola. La squadra che ho visto in campo martedì non lo merita». La delusione di Leonardo è troppo grande: «Io all’Olimpico non ci metto più piede, almeno finché non vedrò ripagati tutti i miei sacrifici. Mio figlio ha 17 anni ed è ancora pieno di speranze, beato lui…». In fila si discute di tutto: le parole di Sabatini e Andreazzoli, la panchina del futuro, le condizioni della squadra, la possibilità (quasi per tutti ormai sfumata) di raggiungere l’Europa grazie al campionato. E quindi di arrivare alla finale con un peso in meno. «Sarebbe sicuramente un vantaggio, ma anche in quel caso per quanto mi riguarda perdere non è un’ipotesi contemplata» afferma Giuliano. Che aggiunge: «Sono qui per me stesso, non tanto per la Roma. E’ una partita unica, di quelle che un giorno potrai dire “Io c’ero”. E pretendo di ricordarla col sorriso, di ricordare quella Coppa alzata da noi. Non famoscherzi…».

La notte passa tranquilla, la compagnia in fondo è piacevole. C’è serenità anche in quei punti vendita in cui si sono incontrati tifosi di Lazio e Roma. Amici nella vita, alcuni fratelli, divisi da una fede. Nessuna tensione tra tifoserie: un pizzico di indifferenza, forse. Ma rispetto reciproco. Perché in fondo, questa volta (più unica che rara) l’obiettivo è comune: riempire lo stadio. E la rivalità, almeno all’apparenza, passa in secondo piano. Perché checché se ne dica, la civiltà è una caratteristica che appartiene anche ai tifosi. A un’ora dall’inizio della vendita, tra cornetti e caffè condivisi con tutti, la strada sembra più un ritrovo di vecchi amici: l’attesa sta per finire. Ci si ricompone, ci si mette in fila in base al numeretto consegnato all’arrivo di fronte al punto vendita. Nessun problema nelle ricevitorie: i tifosi possessori della Privilege Card si sono suddivisi equamente per tutta la città. Più caotica, invece, la situazione dei Roma Store: tra via Cesati, via Appia Nuova, piazza Colonna, via Sestio Calvino, Centro Commerciale “Dima” e “Parchi della Colombo”, alle 10 di ieri in fila c’erano circa 1.500 tifosi. Inevitabile qualche ripercussione sul traffico, soprattutto nella zona di San Giovanni. Ma complessivamente, il clima era caratterizzato da serenità. E uno ad uno, i tifosi si accaparrano il proprio biglietto. Non mancano le critiche all’organizzazione della vendita dei biglietti, troppo caotica per quasi tutti: «Per fortuna sono andato a rileggermi il comunicato ieri pomeriggio» racconta Filippo. E poi spiega: «Io ho la Club Home, quindi nella ricevitoria dove pensavo di andare non mi avrebbero fatto il biglietto. Che poi quello è un covo di laziali, meglio così…», ci scherza su. Arriva anche una nota ufficiale del Roma Club Tevere, che con un comunicato esprime «un forte rammarico nei confronti del criterio adottato dalla Lega di Serie A, che di fatto costringe i possessori di abbonamento della Tevere, che volessero esercitare diritto di prelazione per la finale di Coppa Italia, ad acquistare esclusivamente tagliandi nel settore Monte Mario e non in altri settori».

E sui prezzi, fissati dalla Lega, la polemica è implacabile: «Ci prendono per la gola, sono troppo alti. Tanto sanno bene che lo stadio lo riempiremo comunque…». Lo supporta qualcun altro: «Avete visto cosa hanno fatto? La Curva Sud laterale (ingressi 15-17, ndr) viene considerata come i distinti e costa 50 euro. Di solito quella è considerata Curva!». Ma nonostante tutto, ancora una volta i tifosi della Roma hanno risposto presente. L’amore è un’altra cosa. E a 15 giorni dalla finale, c’è chi ha già vinto.

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