IL MESSAGGERO Il derby alle 18: “Sia una festa”

Curva Sud Roma

(A. Angeloni) – Tutto secondo le previsioni: la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio si giocherà il 26 maggio, ora d’inizio anticipata dalle 21 alle 18 (ci saranno pure gli arbitri di porta). Il tutto ufficializzato dal presidente del Coni Giovanni Malagò, dopo la riunione tenutasi ieri mattina proprio in «casa» del numero uno dello sport italiano, con presenti anche il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta, col direttore generale Marco Brunelli, e i rappresentanti delle due società finaliste, Lotito da una parte e il duo dei dirigenti Tempestilli-Feliziani dall’altra. Ultimo, ma non ultimo, il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi. Nel pomeriggio poi, appuntamento al Viminale, dove si è discusso della suddivisione dello stadio e della distribuzione dei biglietti, che verranno messi in vendita più o meno dal 10 maggio. Tanto tempo per decidere, troppo forse. Lo fa notare il presidente della Figc Giancarlo Abete. «Bisogna far sì che non si ripeta più un percorso così faticoso e lungo per arrivare a una decisione. Speriamo ci sia la capacità di capire l’importanza di questo derby non solo sul versante sportivo ma anche in termini di qualità dell’immagine della città e delle squadre che la rappresentano».

L’ULTIMATUM
Si gioca alle 18, ma le paure restano le stesse. Inevitabilmente. «Speriamo vada tutto bene, anzi ne siamo certi», parole e musica del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Che poi con i suoi interlocutori è stato categorico: «Se si verificheranno incidenti, il prossimo derby verrà giocato a porte chiuse». Più chiaro di così. Concetti che sono più o meno percepibili anche nelle sue parole ufficiali. «Mi auguro che nessuno esca da casa per andare allo stadio con l’accetta. Altrimenti la Lega e le istituzioni di questa città dovranno intervenire. Spero che il segnale che stiamo dando venga raccolto dalle tifoserie. Noi metteremo in campo tutti gli uomini possibili per garantire la sicurezza. Bisogna rasserenare gli animi dopo quanto successo nel derby di qualche settimana fa. La scelta di anticipare l’orario sarà utile per l’afflusso e per il deflusso degli spettatori».

ALEMANNO: SARÀ UNA FESTA
L’out out del prefetto viene raccolto da Giovanni Malagò. «In piena condivisione e grazie alla disponibilità di ognuna delle parti che ha rinunciato a qualcosa nell’interesse comune e per la migliore riuscita della manifestazione. Sarà per tutti la prova del nove, del fuoco. Non si può più sbagliare nulla. Deve essere una festa. E se qualcuno ha intenzione di rovinarla, sappia che rischierà di far pagare un prezzo altissimo. Per me è l’ultima chances». Appunto, poi ci saranno le porte chiuse. Anche il sindaco di Roma cerca di far ragionare le due tifoserie. «Era l’unica scelta possibile per contemperare le esigenze di tutti, diritti tv e ordine pubblico. Sarà una giornata particolare e dovrà esserci lo sforzo di ognuno di noi per rendere questo evento un grande festa dello sport a Roma».Intervengono poi, romanisti ed ex romanisti. «Sarà un evento speciale per la città di Roma e per la nostra squadra. E sono certo che sarà anche l’occasione per una festa con i migliori tifosi del mondo». L’augurio di Zanzi, global Ceo della Roma. Conclude Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori. «È ovvio che l’ordine pubblico ha la precedenza su tutto e credo che la valutazione sia stata fatta dagli organi competenti, prendendo in considerazione il punto di vista sportivo e l’ordine pubblico. Il derby è uno spot per lo sport. Dal punto di vista sportivo è il massimo». È un derby, un grande evento mediatico. Sembrano i preparativi per una guerra. 

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