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CORRIERE DELLA SERA Mazzarri saluta e se ne va. La Roma passa

Esultanza gol

(L. Valdiserri) – Il campionato è finito: il Napoli ha quasi tutte le risposte, la Roma nessuna. De Laurentiis sa di dover scegliere: Di Matteo o Benitez? O una sorpresa? Pallotta non sa se la squadra andrà o meno in Europa e chi sarà l’allenatore della prossima stagione. La partita di ieri, resa inutile dalla bravura di chi ha blindato da tempo il secondo posto e dalla mediocrità di chi non ha conquistato l’Europa League attraverso il campionato, è vissuta solo sull’intreccio delle panchine.

La Roma ha vinto per 2-1 e, consolazione da poco, ha superato la Lazio in classifica: 6ª e 7ª, ma chi andrà in Europa lo deciderà solo la finale di Coppa Italia; Cavani ha segnato un altro gol ed è il secondo giocatore del Napoli, dopo Maradona, ad aver vinto la classifica cannonieri. Walter Mazzarri ha deciso. Se ne va da Napoli, dopo tre stagioni e mezza da protagonista: sesto posto (subentrando a Donadoni); terzo; quinto con la conquista della Coppa Italia; secondo. E poi il lancio definitivo di Hamsik e l’esplosione di Cavani a livelli planetari. «Ho concluso il ciclo, la mia scelta l’avevo presa da un po’. Sono stati anni stupendi, ho salutato i ragazzi che hanno dato l’anima. È giusto cambiare aria o stare fermo. Valuterò, se mi verranno fatte offerte e se avrò l’adrenalina giusta». Difficilmente andrà alla Roma perché il «progetto » americano, illustrato da Sabatini, non lo ha convinto appieno.

Ci riuscirà Moratti per la prossima Inter? Accetterà a sorpresa un’offerta straniera? O si prenderà un anno sabbatico? Se anche Cavani andrà via, come sembra inevitabile, lascerà 78 gol in 104 partite in serie A (104 in 138 in tutte le competizioni) e la clausola rescissoria da 63 milioni. Un tesoro di gol e di euro. Massimiliano Allegri, da Siena, ha agguantato rocambolescamente (eufemismo) il terzo posto. Il risultato c’è, ma l’immane sofferenza con cui è arrivato convincerà Berlusconi ad allungargli il contratto? O Allegri sposerà il progetto che la Roma è pronta a offrirgli? Galliani ha detto: «Ha ancora un anno di contratto e i rapporti sono buoni, anche con il presidente Berlusconi che lo ha confermato quando aveva 7 punti dopo le prime 8 giornate».

Allegri non ha detto: «Parlare del futuro? È presto. Sono un dipendente della società, ho ancora un anno di contratto e non posso andare via. Se poi è la società a voler cambiare…». Andreazzoli è rimasto in mezzo a tutti questi spifferi. Sa che domenica, nel derby-finale di Coppa Italia, vivrà l’ultima panchina romanista. A lui la decisione se restare a Trigoria ad aiutare chi verrà o provare un’altra avventura altrove. Provata l’ebbrezza, è difficile fare un passo indietro. Chi il passo avanti non lo fa mai sono quelli che hanno ancora «ululato» contro Balotelli, non capendo il significato della t-shirt (AsRoma contro il razzismo) dei giocatori giallorossi. Per fortuna, il resto dello stadio ha fischiato i «buh». La strada è lunga, ma si può cominciare a fare qualcosa.

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