CORRIERE DELLA SERA Gli uomini d’oro delle panchine

Mancini e Benitez

(A. Bocci) – Carlo Ancelotti sta cercando di svincolarsi dal Paris Saint Germain, Walter Mazzarri tiene sulle spine il Napoli e sogna l’Inter, Massimiliano Allegri aspetta di raggiungere il terzo posto Champions per parlare con Berlusconi del suo futuro. Sono giorni decisivi per il mercato degli allenatori che, mai come stavolta, rischia di diventare un gioco di incastri. Prima mossa a Parigi dove oggi, al massimo domani, è in programma l’incontro tra Carlò e Nasser Al Khelaifi, presidente del Psg, espressione dello sceicco al Thani che tiene così tanto ad Ancelotti da non avergli neppure spedito un sms di congratulazioni dopo lo scudetto francese. Carletto ha capito bene di essere un ripiego, tornato in auge sotto la torre Eiffel soltanto perché Mourinho ha risposto picche all’invito dei principi del Qatar, scegliendo il Chelsea. Ora il Psg prova a fare la voce grossa, facendo leva sul fatto che, con il titolo in tasca, il contratto del tecnico di Reggiolo è automaticamente rinnovato. Ma il divorzio sembra inevitabile. Eloquente la dichiarazione di Nasser Al Khelaifi a Le Parisien: «Il nostro progetto è più grande di una singola persona…». Ancelotti chiarirà di aver ricevuto una proposta del Madrid e di voler andare in Spagna.

All’incontro non parteciperà Leonardo per due motivi: 1) i rapporti con l’italien sono ai minimi storici; 2) proprio il brasiliano, ora d.s., potrebbe diventare l’allenatore della più importante squadra di Francia. Arsene Wenger, infatti, ha risposto picche e la soluzione Capello, accarezzata dagli sceicchi nei giorni scorsi, sta per cadere. La federazione russa non intende liberare l’uomo di Pieris che a Parigi ci sarebbe andato volentieri. Tutto però è ancora in gioco.

Per la prestigiosa e ricca panchina del Psg è in ballo anche Rafa Benitez,corre Roberto Mancini appena esonerato dal City e c’è chi ha suggerito il nome di Antonio Conte. L’uomo dei due scudetti, fanno osservare a Torino, non ha risposto alle parole di Andrea Agnelli che, di fatto, lo ha blindato alla Juventus. Se la Juve aspetta un cenno dall’allenatore che ha vinto gli ultimi due scudetti, il Napoli ha capito che Mazzarri la prossima stagione sarà da qualche altra parte. De Laurentiis ha fatto il possibile in termini economici (biennale da 3,5 milioni netti a stagione), ma esiste una sostanziale differenza di idee sul mercato (il presidente vuole giovani di valore, Walter suggerisce invece giocatori già affermati) e soprattutto la volontà del tecnico di cambiare. Beppe Bozzo, il manager di Mazzarri, spinge il suo assistito verso la Roma, ma lui è intrigato dalla possibilità di allenare l’Inter. A Milano, sponda nerazzurra, la situazione è tranquilla e Moratti lo ha ribadito anche ieri sera all’uscita del cda della Saras. «Non faccio ipotesi su Mazzarri perché penso solo al nostro allenatore». Cioè Stramaccioni. Ma le certezze di oggi possono essere cancellate tra una settimana. Del resto non sarebbe la prima volta che Moratti cambia idea. E in ogni caso Mazzarri potrebbe persino stare fermo in attesa di una chiamata durante l’autunno. La questione sarà più chiara dopo il faccia a faccia con il Napoli: l’incontro decisivo si svolgerà la prossima settimana. De Laurentiis però è già a caccia di una alternativa e pensa ad uno straniero: non il cileno Manuel Pellegrini, che allenerà il City dopo Roberto Mancini. In ballo l’argentino Marcelo Bielsa dell’Athletic Bilbao e lo spagnolo Rafa Benitez. In Italia il preferito è Francesco Guidolin che però intende restare a Udine, mentre Vincenzo Montella ha già fatto sapere che resterà a Firenze (i Della Valle sono pronti a blindarlo sino al 2016). Allegri è una tentazione. Ma non è vero il contrario. Oggi Max è concentrato solo sulla conquista del terzo posto: dopo, insieme a Galliani, incontrerà Berlusconi. Intanto il livornese si gode l’ennesimo atto di stima di un suo giocatore: «Non c’è Milan senza Allegri», si è sbilanciato Boateng.

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