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BRESCIA Pullman dei tifosi si ribalta. Morto un ragazzo

Avrebbe dovuto cominciare il turno in acciaieria, la Camozzi di Lumezzane, questa mattina alle sei. «Dormo un paio d’ore e sono fresco» aveva detto al padre. Da Livorno, dove insieme ai ‘fratellì della Curva Nord aveva tifato il Brescia impegnato nei play off allo stadio Picchi, sarebbe arrivato a casa prima delle 5. La vita di Andrea Toninelli, invece, si è interrotta sulla A21, a bordo uno dei sei pullman che stavano riportando a Brescia 350 tifosi biancoblu.

Arrivato all’altezza del comune di Bagnolo Mella, tra i caselli di Manerbio e Brescia Sud, il mezzo è uscito di strada e si è ribaltato sul fianco destro, scivolando in una piccola scarpata a lato della carreggiata. L’autista non aveva bevuto nè assunto droghe; si pensa che abbia avutoun malore o un colpo di sonno.

Andrea è morto sul colpo; oltre venti i feriti, medicati negli ospedali della zona. Due di loro, un 25enne ricoverato al Civile ed un 27enne alla Poliambulanza, sono gravi condizioni ma non sarebbero in pericolo di vita. «Siamo scesi subito a portare i primi soccorsi, per quello che abbiamo potuto fare. Era un inferno. Gente che gridava, bloccata dentro il pullman, che si lamentava» ha raccontato un tifoso del Brescia che era a bordo del pullman che seguiva quello ribaltato.

«Dormivamo tutti. Dell’incidente non ricordo nulla, solo che mi sono ritrovato in piedi sbalzato fuori dal pullman, tra le ambulanze» racconta Fabrizio, ricoverato nel reparto di terza chirurgia degli Spedali Civili di Brescia con un grave trauma cranico, il volto tumefatto ed un polso ingessato. «I medici mi hanno detto che è stato miracolato», ha detto la mamma del barista 25enne, supertifoso (a quattro anni la sua prima volta allo stadio).

A fargli coraggio, nel primo pomeriggio, prima che fosse operato alla testa, è arrivato anche il capitano del Brescia, Marco Zambelli, che anche così ha dimostrato la sua vicinanza ai tifosi coinvolti nell’incidente. A bordo del pullman erano seduti vicini, Fabrizio e Andrea. Ventidue anni, un diploma da perito e un lavoro in fabbrica, Andrea, ‘Tonè per gli amici, era un ragazzo educato, a modo, per bene.

Lo si capisce anche dalla sua pagina Facebook, dove a decine hanno lasciato messaggi di dolore e di saluto: «Mi mancherà il tuo saluto quando ci si incontrava all’oratorio, condito dal tuo immancabile sorriso» ha scritto Mauro; «Con una semplicità incredibile mi rispondevi elegantemente che era una tua scelta, legittima, tifare Brescia, quando, scherzando, ti dicevo che uno di Lumezzane non poteva tifare Brescia» ricorda Raffaele. Perchè Andrea tifava anche per il Lumezzane, formazione che milita in Lega Pro e qualche volta si univa ai Kapovolti, gli ultras della squadra della Valgobbia. E avrebbe voluto andare in trasferta a Livorno in auto. I genitori lo hanno convinto ad unirsi ai ragazzi della Curva, così non avrebbe dovuto guidare di notte. Stamani, lungo la A21, ha incontrato la morte.

Fonte: ansa

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