AS ROMA Osvaldo: “Voglio guadagnare l’affetto della gente sul campo. Marcos un fenomeno. Il derby? Lo sentirò da lunedì”

Osvaldo

Come accade ormai ogni venerdì, un tesserato giallorosso viene intervistato da Roma Channel. Oggi è il turno di Osvaldo, attaccante giallorosso protagonista di una stagione ricca di alti e bassi. Di seguito riportiamo l’intervista:

Stai attraversando un buon periodo:

“Si, per me e per la squadra. La Roma ha trovato un buon livello di gioco. Magari qualche risultato non è andato bene, ma siamo bene”.

Momento particolare, ci dici cosa è successo con l’ambiente?

“C’è stato un periodo in cui mi si era chiusa la porta, anche se alcune prestazioni erano positive. Non arrivando il goal poi i tifosi non analizzano la partita. A volte accade anche che non tocchi una palla e poi segni. E’ stato un periodo particolare, sono successe cose che mi hanno fatto dispiacere, ma ora è passato e sono sereno. So di essere un professionista e dò sempre tutto”.

La tua più bella partita è con la Juventus:

“Ho finito quella partita che ero contentissimo, anche per tutti. Abbiamo fatto una grande partita, una squadra perfetta. Anche io mi sentivo bene”.

Le sensazioni al goal con la Fiorentina:

“Io sono un po’ particolare, lì mi è venuto di esultare così, perché ho segnato al 92′. Mi è venuto di festeggiare con loro, che erano tantissimi. Deve scattare qualcosa in particolare perché io faccia qualcosa sotto la curva. Voglio guadagnare l’affetto della gente sul campo. Io non bacio la maglia perché non sono un ruffiano: da bimbo non tifavo Roma. Ci deve essere qualcosa di particolare nel momento per comportarmi come è accaduto a Firenze. Mi hanno emozionato anche i tifosi della Fiorentina perché mi hanno applaudito tutti. Prima della partita pensavo di esser più composto nell’esultanza, ma quando segni all’ultimo…”

Dal punto di vista tecnico tutti sanno che sei straordinario:

“Io non lo so, fa piacere quando te lo dicono. Anche dopo la Fiorentina mi ha emozionato Francesco. Io mi ritengo un giocatore normale. Mi fido degli altri. La gente mi mostra tanto affetto, c’è stato solo un periodo particolare. La gente mi dà sempre tanto affetto”.

 Il goal col Cagliari:

“Bellissimo. Dopo che mi avevano annullato quello col Lecce lo scorso anno non pensavo più di riuscire a farne uno così”.

La prima tripletta:

“Mi hanno detto di portare il pallone a casa e l’ho fatto! I miei compagni erano quasi più contenti di me: è stata una grande soddisfazione dopo un momento particolare”.

Perché ogni tanto esce fuori un Osvaldo diverso da quello sorridente che vediamo?

“Magari sono antipatico a qualcuno. L’importante è che chi mi conosce sappia chi sono, e riceva da me sempre il massimo rispetto. Io so bene chi sono e cosa faccio”.

Riguardo la passione della musica:

“Mi vergognerei troppo a suonare in pubblico. Io devo giocare a pallone, non suonare”.

Extracalcio:

“Roma è una delle città più belle del mondo: il centro, la gente, i ristoranti. E’ una città che ti dà tanto a livello umano, molto simile a noi sudamericani. E’ normale sentirsi attratto da questa città”.

Le sensazioni che ti dà la 9 della Roma:

“Non è facile, è un onore per me. All’inizio ero teso, ora sono tranquillo. Quando ci sono partite particolari, come la Juve o il derby, ti guardi intorno e ti vengono i brividi”.

Che posizione occupa il calcio nella tua vita?

“E’ fondamentale per me. All’inizio vivevo di calcio, ora ho anche altri interessi che aiutano a staccare un po’. Non fa bene stare tutto il giorno con il pensiero fisso ad una cosa. Ho trovato il giusto equilibrio”.

Questa squadra ancora non si è espressa al massimo, perché?

“Ci vuole tanto lavoro, pazienza, che in Italia manca. Noi abbiamo cambiato tanto, quindi è come ricominciare da capo, non è mai facile. Secondo me potevamo fare meglio in questa stagione: c’è rammarico. Se vedi i giocatori uno ad uno siamo fortissimi e mi auguro di rimanere con questo gruppo, senza ricominciare da zero ancora una volta. Con due anni di lavoro insieme possiamo fare bene”.

Su Lamela:

“Un giocatore fantastico, cresciuto tanto. Pjanic è fortissimo, Marquinhos sembra abbia giocato 300 partite: mi ha impressionato più di tutti”.

Roma-Napoli:

“La mente ti tradisce e cerca di scappare verso il derby. Ma ora dobbiamo fare bene col Napoli, per la gente, nel nostro campo. La dobbiamo prendere come una finale. Dobbiamo arrivare alla partita dopo in buone condizioni”.

Obiettivi con l’Italia:

“Mi auguro di fare bene con la Roma per continuare a vestire la maglia della Nazionale, che per me è un sogno. Anche i miei amici mi chiamano e mi fanno capire quanto sono fortunato. Spero di poterci essere sempre, in tutti i tornei”.

Sul derby:

“Io non amo parlare quando ci sono partite così importanti. Per il momento sono tranquillo, la prossima settimana un po’ meno”.

Fonte: Roma Channel

Top