ROMA-LAZIO Da Costa: “Totti deve battere anche il mio record. La Roma ha un problema in difesa”

Da Costa derby

L’ex attaccante della Roma Dino Da Costa, massimo cannoniere nei derby con 12 gol siglati, ha parlato della stracittadina tra Roma e Lazio, soffermando, però, le sue attenzioni su capitano giallorosso Francesco Totti:

Dino, siamo a pochi giorni dal Derby della Capitale, cosa significa questa partita?

“Il derby è una partita importante tanto per la Roma quanto per la Lazio. Il derby è un problema. Generalmente nel derby chi sta peggio capita che va a vincere e quelli che si sentono più forti perdono perché snobbano l’avversario”.

Come arrivano le due squadre alla partita che si annuncia decisiva?

“In questo momento la Lazio è in forma: è una buona squadra, ha un ottimo attacco ed un allenatore molto in gamba che fa giocare i suoi giocatori con grande volontà. Invece la Roma ha fatto grandi partite ma in diversi momenti la difesa della Roma sparisce, nei momenti più importanti della gara”.

Dino, detieni il record di reti nel derby, ben 12 fra campionato e Coppa Italia, di cui 8 consecutive. Però, non tutti ricordano che ne hai segnato anche un Tredicesimo di gol, il quale non ti è stato riconosciuto e tu nel libro che hai scritto dal titolo”Il tredicesimo Gol”, ne hai sempre sostenuto la paternità. Ci puoi raccontare?

“La storia è questa, al mio tempo non si parlava di gol o autogol, ora la regola è diversa, per 50 anni mi hanno preso in giro. Per tanti anni ho detto che la palla non è stata deviata: io ho tirato in porta il pallone segnando a Lovati, il difensore mi stava davanti ma non ho visto che gli ha strusciato addosso. La palla superò Lovati che era fuori dalla porta. Quando previeni quello che fanno gli altri è il momento che si prendono le fregature”.

Nel Derby, uno dei protagonisti sarà Francesco Totti: come giudichi le sue prestazioni? E da bomber di razza quale sei stato, pensi che Francesco possa superare Piola nella classifica dei marcatori di tutti i tempi?

“Totti è l’unica vera bandiera del calcio italiano: ha iniziato nel settore giovanile ed ancora oggi è nella prima squadra. È davvero l’unica bandiera. Io credo di si, supera Piola, lui ha grandi qualità nel segnare, può fare gol di pallonetto o in diverse maniere ed è abile sui calci di rigore, peccato che in passato ne abbia falliti alcuni, ma può capitare anche a lui. Deve diventare il capocannoniere del derby, è l’unico che rappresenta la società, è un esempio per tutti”.

La partita sarà emozionante e carica di pressioni: come si prepara un derby?

“Il derby si prepara in campo, bisogna essere presenti durante la settimana e il giorno della gara. La Roma ha un brutto difetto: la difesa spesso si distrae, subisce molti tagli alle spalle ed anche per questo ha perso partite in modo stupido. La difesa si addormenta ma la Roma con tre goleador li davanti è una buona squadra; il rientro di Pjanic è importante, perché insieme a Totti sono i due punti di riferimento in campo”.

Quale obiettivo deve avere la squadra giallorossa? E come valuta la rosa della Roma?

“La Roma deve fare le Coppe il prossimo anno. Ogni tanto la squadra gioca bene, ma spesso ha il difetto di sparire dal campo: i giocatori sono giovani, manca gente di esperienza. Il pubblico non ti da tempo di aspettare, con i giovani serve tempo prima che maturano, quello è un grosso problema”.

In campo ci sarà anche Daniele De Rossi, il quale da romano sente molto la partita, può essere decisivo? E cosa pensa di Marquinhos?

“Può essere decisivo essendo romano, basta che non si fa prendere dal nervosismo: deve giocare con tranquillità e lottare in campo. Invece Marquinhos non è mica male, dalla televisione vedi poco, ma fa delle cose molto belle, è un giocatore che può divenire”.

Dino, ci sono differenze con i derby del passato in cui eri protagonista? Vuoi mandare un saluto ai tifosi della Roma?

“Il derby è la cosa più desiderata dal pubblico da entrambe le parti, i tifosi vivono aspettando questa partita. Io saluto tutti i tifosi giallorossi e mi auguro che la partita rimanga una partita, che ci sia rispetto e non violenza: si tifa la propria squadra, si applaude e basta. Come si faceva ai miei tempi: c’era tanto sfottò ma non si andava a litigare. Il romano ha la caratteristica della grande battuta che ti fa sorridere, andare al derby per litigare non serve a nulla. Io sono romanista e ho avuto tanto benessere nella capitale. Lunedi sera, sarò allo Stadio Olimpico, la Roma mi ha telefonato per essere presente alla partita; sarò lì insieme a Marco Delvecchio per fare un giro del campo. In passato il derby era bello: il giorno dopo la gara andavi nei bar a prendere un cappuccino e vedevi romanisti e laziali che si sfottevano, chi indossava la maglia della propria squadra, chi faceva scherzi, c’era davvero un bel clima, un sano sfottò”.

Fonte: ilpagellone.it.

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