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LE PAGELLE DI ROMA-PESCARA Troppo brutta per essere vera, si salva solo Destro

Le Pagelle

PESCARA:

Pelizzoli 6,5; Zanon 6, Cosic 6,5 (dal 91′ Bianchi Arce s.v.), Capuano 6, Modesto 6; Rizzo 5,5, Cascione 6,5, Togni 6; Celik 5 (dal 62′ Di Francesco 6), Caprari 6,5 (dal 52′ Balzano 6), Sforzini 6,5

All. Nobili 6

 

ROMA:

Stekelenburg 5: Indeciso, per l’ennesima volta, in occasione del gol di Caprari, quando devia il pallone proprio in direzione del giovane attaccante di scuola romanista. Qualche uscita da brividi e posizionamento non perfetto completano un’altra domenica insufficiente nella sua esperienza italiana. Saracinesca spalancata!

Piris 4,5: Sempre in affanno con Caprari, non riesce mai a proporsi in maniera incisiva in avanti. La sua coperta è troppo corta per essere accettabile, sbadato dietro e impreciso in zona cross. Tutti hanno dei limiti ma lui più di tutti!

Marquinhos 5: La peggior prestazione da quando veste questa maglia. La condizione fisica nell’ultimo periodo non è ottimale e per uno con le sue caratteristiche diventa un problema particolarmente rilevante. Non riesce ad arginare la fisicità di Sforzini consentendo troppo spesso al Pescara di arrivare dalle parti di Stek. Primo obiettivo deve essere recuperarlo al 100% in vista dell’unica partita che conti realmente. Fuori forma!

Castan 5: Troppo lento per essere vero. La sua fortuna è quella di essere appariscente anche nelle giornate storte, con chiusure di buon livello alternate però a svarioni imbarazzanti. Il suo ambientamento al campionato italiano così come la sua crescita tattica proseguono nel peggiore dei modi. Impantanato!

Torosidis 5,5: Il meno peggio della linea arretrata pur giocando sulla fascia opposta rispetto al consueto. Disattento come il resto dei compagni ma con la parziale scusante di essersi trasformato in ala aggiunta, nel tentativo di scardinare il bunker pescarese. Prova anche qualche conclusione velleitaria da fuori senza inquadrare mai il bersaglio grosso. Affaticato!

De Rossi 5: Purtroppo dopo la bella parentesi milanese lo riscopriamo sui livelli a cui c’ha tristemente abituato nell’ultimo periodo della sua carriera. Si muove con poca dinamicità, trotterellando sulla mediana e muovendo il pallone senza la necessaria celerità. Spreca due comode occasioni, una per tempo, a pochi passi da Pelizzoli: la prima passando il pallone al centro invece di calciare, la seconda con una conclusione troppo semplice da respingere. Unica nota positiva l’assist (forse involontario) per l’1-1 di Destro. Gambero!

Pjanic 5: Torna dopo il problema alla caviglia rimediato a Torino e si ha subito l’impressione di un giocatore sotto tono. Tanti, troppi fraseggi sbagliati per uno della sua qualità e poca lucidità nelle scelte sulla trequarti. Inizia a diventare un problema il ruolo dove schierarlo, visto che girando per il campo ogni partita c’è il rischio di perdere l’orientamento. Un po’ di tutto, un po’ di niente!

Florenzi 5: Corre tanto, forse a vuoto, spesso senza costrutto e creando confusione. Da intermedio di centrocampo non si esprime ai massimi livelli e forse l’idea di metterlo sulla fascia potrebbe avere costrutto. Esce nell’intervallo per far posto a Destro. Caotico!

Totti 5,5: Soffre la seconda partita nel giro di 4 giorni e avendo 36 anni è anche comprensibile. Sarebbe il caso di non puntare sempre e solo su di lui per risollevare le sorti di una squadra che conferma una volta di più di essere mediocre. Senza il suo capitano (al massimo) la nave puntualmente affonda. Da preservare!

Lamela 5,5: Saltare l’uomo non è mai complicato per il “coco” ma in certe partite non è l’unica soluzione. Si incaponisce nel cercare la giocata ma gli spazi sono ridotti e dopo due dribbling arriva sempre un terzo uomo pronto a fermarlo. La prossima tappa nella sua escalation verso i vertici del football mondiale è proprio questa, usare l’intelligenza tattica (che in parte deve ancora acquisire) per avere la meglio di certi avversari. L’uno-due a volte è una soluzione!

Osvaldo 5: Doveva essere la giornata della riscossa per riconquistare il pubblico di Roma dopo tutte le incomprensioni dell’ultimo periodo e invece anche lui stecca sotto tutti i punti di vista. Prova a darsi da fare specie nel primo tempo ma senza costruire mai nitide occasioni da gol. Per farsi perdonare serve molto di più!

Destro (dal 46′ per Florenzi) 6,5: L’unico a meritare la sufficienza piena. Entra indemoniato dalla panchina siglando subito il gol del pareggio e guadagnandosi un rigore non fischiato dall’arbitro Massa. Non è supportato da condizione atletica adeguata, visto che come dice Andreazzoli dopo il lungo stop è forse al 60%, ma l’atteggiamento è certamente quello giusto. Avessero tutti la sua fame di calcio saremmo ancora in lotta per il terzo posto. Occhi della tigre!

Bradley (dal 71′ per Pjanic) s.v.: Troppo poco per essere giudicato.

Nico Lopez (dall’82’ per Piris) s.v.: Qualche spunto e nulla più.

 

All. Andreazzoli 4,5: Una partita storta può capitare ma per la Roma questo tipo di prestazione stanno diventando una costante più che un’eccezione. Il tecnico ha le sue responsabilità soprattutto nel modo di preparare il match; non possono essere accettati cali di tensione, anche perchè in settimana si è centrata una finale di Coppa Italia e non di Champions League. L’assioma più punte più gol non è mai valso nella storia del calcio e inserire tutte e 5 le bocche da fuoco in rosa contemporaneamente, ha ricordato Carlos Bianchi contro la Sampdoria in uno storico 1-4. Mago della Pampa!

 

Arbitro Massa 5,5: Lascia molto correre cercando di non spezzettare il gioco. A termini di regolamento poteva starci il rigore su Destro, anche se il fallo inizia fuori area. Qualche cartellino giallo in più non avrebbe guastato. Braccino corto!

 

A cura di Angelo Papi

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