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L’ALLENATORE AVVERSARIO Il predestinato in crisi

Andrea Stramaccioni

Doveva essere il ‘grande esordiente’, il predestinato, la sorpresa di questa stagione. Tutto questo nonostante una rosa non all’altezza degli obiettivi, nonostante acquisti inadatti, vedi Gargano, o l’arrivo di un usato ‘quasi scaduto’, vedi Cassano. Non è riuscito a mantenere nessuna promessa, mal coadiuvato, appunto, dai suoi calciatori, e con un pizzico di sfortuna che lo ha sempre accompagnato.

Andrea Stramaccioni, un figlio di Roma, un romanista che l’ironia del destino ha portato sulla panchina dell’Inter, dapprima come allenatore della primavera, poi come traghettatore, infine come salvatore della patria. Ora si gioca il futuro proprio contro il suo passato, proprio contro la Roma che lo ha lanciato grazie agli ottimi risultati ottenuti con gli Allievi.

Lui come Andreazzoli, destini che si incrociano: anche il futuro del romanista, probabilmente, dipende dalla semifinale di Coppa Italia. Di fronte a sè troverà un suo coetaneo con una carriera ben diversa, e di sicuro non si augura di trovarlo nella migliore serata: lui come Francesco Totti sono nati nel 1976, con destini ben diversi.

Il tecnico cresciuto a San Giovanni, nella serata di mercoledì, dovrà far i conti con i giallorossi, con gli infortuni dei suoi, con le pressioni messegli addosso da un presidente non più disposto a difenderlo, con uno stadio che, nonostante si trovi a Milano, sarà quasi più tinto di giallorosso che di nerazzurro.

Mancherà Guarin, il calciatore attorno il quale Stramaccioni ha costruito l’Inter, tutto l’attacco titolare, e, per non farsi mancar nulla, anche Nagatomo e Gargano. Così avanzerà Kovacic, giovane talento voluto fortemente a gennaio, ma soprattutto ci si affiderà all’ex laziale Rocchi, arrivato finalmente al centesimo goal dieci giorni or sono. 

A cura di Luca Fatiga

Twitter: @LucaFatiga9

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