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IL TEMPO E’ derby di coppa

esultanza

(A. Austini) – Derby sarà. E che derby: il più decisivo della storia, il primo con in palio un trofeo. Roma e Lazio si giocheranno la Coppa Italia il 26 maggio, salvo possibili spostamenti per ordine pubblico di una partita che mette paura solo a pensarci. I giallorossi conquistano la diciassettesima finale della storia a San Siro battendo un’Inter a pezzi, dopo aver rischiato per un tempo di farsi mettere sotto dai superstiti di Stramaccioni. Ma contro un avversario ridotto così sarebbe stato davvero troppo anche per una squadra abituata a rianimare qualsiasi avversario.

Andreazzoli ha tremato per 45 minuti, poi si è goduto la rimonta guidata da Destro, l’uomo su cui aveva scommesso. In appena due mesi e mezzo il tecnico toscano ha rimesso in piedi una stagione che sembrava andata e può sperare nella conferma. In un giorno solo potrà conquistare la coppa che sarebbe la decima per la Roma con tanto di stella da mostrare sulla maglia, il primato cittadino e forse anche l’Europa. Ora basterà arrivare sesti in campionato per staccare il pass anche in caso di sconfitta con i biancocelesti.

Un paradosso nelle formazioni: la Roma che dovrebbe difendere il 2-1 dell’andata sceglie le tre punte e due terzini di spinta. Al contrario è un’Inter più prudente ma le scelte di Stramaccioni sono obbligate. La maledizione infortuni continua nel riscaldamento: si blocca Cambiasso, tocca a Jonathan con conseguente cambio di modulo. E la casualità del calcio vuole che diventi un colpo di fortuna visto che è proprio il terzino brasiliano a portare in vantaggio l’Inter al 22′. Ci mette del suo la Roma, che dopo solo 3′ avrebbe potuto indirizzare la qualificazione sull’asse Florenzi-Marquinho ma Handanovic ha salvato in qualche modo. Poi l’atteggiamento dei giallorossi diventa passivo e incoraggia la riscossa interista.

Destro sbaglia l’impossibile, Totti pare poco ispirato e Lamela controllato a vista da Juan Jesus. Dietro si balla come sempre, soprattutto sul fianco sinistro romanista dove Alvarez fa quello che vuole supportato da Jonathan.
La reazione allo svantaggio arriva dopo la mezzora con tre occasioni nitide per i giallorossi. Un destro deviato di Marquinhos uscito d’un palmo, poi ancora Hadanovic si supera su Destro e prima dell’intervallo fa il terzo miracolo su Florenzi che viene sostituito nell’intervallo.

Andreazzoli «alza» Marquinho e mette dietro Balzaretti per tappare le falle, mentre Stramaccioni inverte le fasce di Alvarez e Schelotto. Al 10′ la Roma scardina il fortino interista: Lamela entra in partita con l’assist per Destro che stavolta la butta dentro e fa esplodere di gioia la panchina e il settore dei tifosi romanisti.
Stramaccioni cambia l’inguardabile Schelotto con Benassi e passa al 4-3-1-2, con il promettente Kovacic trequartista. La Roma la chiude per inerzia visto che l’Inter c’è più: imbarazzante l’atteggiamento dei nerazzurri sul contropiede lento guidato da De Rossi, rifinito da Balzaretti e capitalizzato da Destro a porta vuota. Col quinto gol in Coppa Italia il giovane bomber dà un senso compiuto al finale di stagione e va subito a riposarsi grazie al cambio con Dodò. C’è spazio anche per il bel gol diTorosidis e il timbro di Alvarez (con deviazione di Marquinhos) per il 2-3 finale. La San Siro nerazzurra contesta la società con striscioni e una foto che irride il dg Fassone, lo spicchio romanista fa festa e conta i giorni che mancano alla sfida con la Lazio.

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