IL ROMANISTA La buona fede a Inter-mittenza. Pure Rocchi parla

massimo Moratti

(L.Pelosi)  Dopo aver mandato avanti Paolo Bonolis, che ha paventato un complotto anti-Inter per favorire l’ingresso in Champions League della squadra del suo datore di lavoro, adesso mandano avanti Tommaso Rocchi: «Siamo penalizzati dagli arbitri.Gli episodi di domenica erano impossibili da non vedere».

Capito? Rocchi, l’uomo che al centesimo tentativo ha finalmente segnato il centesimo gol in Serie A. Ne parlava dai tempi del suo gol numero 99, che più o meno risale a quando l’Inter ancora non veniva aiutata dagli arbitri. Già, perché c’è stato un tempo in cui Moratti credeva alla buona fede degli arbitri. Tra il 2006 e il 2010, per la precisione. In due stagioni in particolare, 2007-2008 e 2009-2010, quelle in cui ha rischiato di non vincere lo scudetto perché una squadra, la Roma, si è permessa di avvicinarsi troppo. «Non credo alla buona fede». Ha detto così, il presidente nerazzurro, dopo Inter-Atalanta. «C’è volontà di colpire» ha ribadito il giorno dopo.

Tutto perché gli hanno dato un rigore contro a 10 minuti dalla fine quando aveva 2 gol di vantaggio. L’arbitro era Gervasoni. Moratti credeva alla sua buona fede il 20 gennaio 2008, quando in Inter-Parma lo stesso Gervasoni prima negò un rigore al Parma per fallo di Cordoba su Corradi e poi inventò un rigore per l’Inter sul punteggio di 1-2 a 2’ dalla fine per un fallo di mano inesistente di Couto. Che fu espulso. E il Parma, rimasto in 10, perse 3-2. Quella fu solo una delle 12 partite di quel campionato condizionate o decise da errori arbitrali a favore dell’Inter. Le altre? Inter-Catania 2-0 (mani di Adriano sul primo gol), Livorno-Inter 0-2 (fallo da rigore di Burdisso su Diamanti sullo 0-1), Inter-Atalanta 2- 0 (irregolare un gol dell’Inter, negato un rigore all’Atalanta, espulso Simone Inzaghi perché Julio Cesar simulò di aver subito un colpo), Inter-Milan 2-1 (rigore negato al Milan per fallo di Cambiasso su Kakà), Siena-Inter 2-3 (Cruz commette fallo su Codrea, rigore per l’Inter. Negato rigore al Siena), Inter-Empoli 1-0 (altro rigore inesistente: il mani di Vannucchi non c’è), Catania-Inter 0-2 (gol di Cambiasso in fuorigioco), Inter-Roma 1-1 (sullo 0-1 grottesca espulsione di Mexes), Inter-Palermo 2-1 (fallo di Maicon ignorato sul secondo gol dell’Inter), Lazio-Inter 1-1 (fallo da rigore di Chivu su Behrami, ignorato), Atalanta-Inter 0-2 (Ignorato fallo di Vieria mentre segna, negato rigore all’Atalanta per fallo di Materazzi su Simone Inzaghi).

Per Moratti era in buona fede anche l’arbitro Damato, tifoso dell’Inter (non lo ha mai smentito), che fu mandato a dirigere RomaSampdoria, negando un rigore alla Roma per un fallo di mano di Zauri in area. La Roma perse e l’Inter tornò in testa. Buona o cattiva che fosse, quella di Damato era fede interista. Ultima considerazione. Il capo degli arbitri Marcello Nicchi ha commentato così: «Chi non ha fiducia nelle componenti federali non può fare calcio». Moratti ce l’ha, dato che alle ultime elezioni ha votato per Abete, che è ancora a capo della Figc. A proposito, la procura federale nel 2007-2008 deferì Totti per aver parlato di «aiutini» e il Capitano fu condannato a pagare 10mila euro di multa. Sarà deferito anche Moratti per aver parlato di «arbitri non in buona fede» e «volontà di colpire»? Aspettiamo fiduciosi. Magari nel frattempo Palazzi sta lavorando sul deferimento di Mauri per il calcioscommesse.

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