GAZZETTA DELLO SPORT “L’Inter è già superata. E ora la eliminiamo…”

Piris

(M. Cecchini) – Il manifesto del nuovo corso è sincero come il volto di Ivan Piris«Il Torino gioca bene, maabbiamo vinto noi, ed è quello che importa». Insomma, se ci fossero dubbi, Zemanlandia ha chiuso i battenti da un pezzo e l’ottimismo del difensore, probabilmente, è il viatico migliore in vista della sfida di mercoledì contro l’Inter.«Abbiamo fatto una partita intelligente — aggiunge — e così abbiamo scavalcato proprio i nerazzurri. Speriamo di continuare con la difesa a quattro e soprattutto speriamo di vincere le prossime tre partite: se giochiamo così ce la possiamo fare. Però adesso ci aspetta il match più importante dell’anno, per me e per la squadra. Vogliamo giocare la finale contro la Lazio e vincere la Coppa Italia. E poi c’è un “plus” perché ci sarebbe un nuovo derby».

Florenzi & Perrotta Ha la faccia soddisfatta anche Alessandro Florenzi, anche se un cruccio non manca. «Per un soffio non ho fatto gol. Purtroppo è unperiodo un po’ storto per me in questo senso. Vediamo se ora l’Inter mi porta ancora fortuna come è successo già due volte quest’anno. Vittoria immeritata? Ci sono state occasioni da entrambe le parti. Diciamo che la nostra sconfitta sarebbe stata decisamente più immeritata ». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Perrotta, capitano di giornata. «Abbiamo fatto una buona partita per me. Forse loro meritavano il vantaggio ed abbiamo avuto un po’ di fortuna, ma dopo il gol di Lamela abbiamo controllato la partita e ampiamente meritato il risultato. Ora però meglio non guardar troppo in là perché purtroppo abbiamo sempre avuto dei risultati altalenanti quando la situazione si prospettava rosea. Ci sono due partite da vincere assolutamente in casa contro Pescara e Siena e ce la giocheremo fino alla fine. Abbiamo rosicchiato tre punti all’Inter e siamo sesti. Con queste due sfide possiamo avvicinarci ancora di più alle altre». Virando su se stesso Perrotta si confessa: «Ho avuto voglia di rimettermi in gioco. Anche nei momenti in cui la mia situazione non era idilliaca, ero sempre a contatto con lo spogliatoio e ho assaporato ogni convocazione, pensando potessero essere le ultime con questa maglia, ma spero non sia così. Poi sono stato anche fortunato nel cambio di allenatore».

Titoli di coda Li lasciamo a tre oneste ammissioni di Aurelio Andreazzoli. La prima: «Destro non l’ho fatto giocare per averlo al meglio contro l’Inter ». La seconda: «Le aspettative del pubblico romano sono particolari e noi le abbiamo disattese ». La terza: «Dodò non è stato messo nelle migliori condizioni per potere fare una buona rieducazione all’attività agonistica, ora però è in crescita ». Ma sono minuscole briciole di amarezza in una giornata di felicità con vista sull’Inter, sul possibile nuovo derby e su una Coppa in cui affogare mille rivincite.

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