DA MARCO AURELIO AL COLOSSEO I più e i meno della sfida contro il Torino

Aurelio Andreazzoli

Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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La vittoria ritrovata in trasferta che mancava dal 27 febbraio scorso contro l’Atalanta. Della gita piemontese l’obiettivo numero uno doveva essere il successo e la scalata in classifica, per non abbandonare il treno dell’Europa League e così è stato.  Inoltre con la sconfitta  dell’Inter, i giallorossi scavalcano proprio i nerazzurri e si assestano in solitaria al sesto posto.

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Il  super gol di Erik Lamela con un sinistro a giro sul palo lontano d’altissima scuola imparabile per il povero Gillet. Quattordicesimo gol per l’argentino in ventisette gare alla sua seconda stagione italiana e il titolo di bomber principe della compagine romanista, ai danni perfino del mostro sacro Francesco Totti. Vederlo lavorare molto bene in egual misura sia in fase difensiva che in quella offensiva, ci consegna la certezza di aver trovato un futuro top player.

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Le giocate, la corsa, la progressione e il prospetto di calciatore rappresentato dal nome: José Rodolfo Pires Ribeiro, meglio conosciuto come Dodò. Il terzino brasiliano anche se solo in parte, dà mostra delle sue enormi doti tecniche e delle sue innate capacità fisiche, con una facilità di corsa con e senza il pallone invidiabile dai migliori duecentometristi giamaicani. Impressiona anche il numero di volte in cui il calciatore brasiliano viene cercato dal metronomo del centrocampo giallorosso Miralem Pjanic. 

L’espulsione e la prestazione di Federico Balzaretti. L’ex Palermo e Torino soffre la pressione dei suoi ex tifosi (mai digerito dalla curva Maratona il suo passaggio alla Juventus nell’anno del fallimento dei granata) e soprattutto le sfuriate offensive di un energico e finalmente maturo Alessio Cerci. Il doppio rosso è così inevitabile in una domenica particolarmente nervosa per i fallì su Vives e lo stesso Cerci. Piccola nota anche per il mister che poteva toglierlo prima, visto che le difficoltà nell’arginare l’ala di Valmontone erano ben visibili da diversi minuti.

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Al bandito Nicolas Burdisso assolutamente inefficace nel contrastare l’attaccante granata Bianchi per il gol del pareggio torinese. L’argentino stacca di testa assieme all’ariete italiano ma perde lo scontro con il centravanti prima di cadere a terra impedendo l’intervento del compagno di squadra Castan, lasciando libero Bianchi di calciare a rete da posizione ottimale. Pensionamento anticipato.

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La prestazione della Roma nel suo complesso. Arriva la vittoria ma di certo più per colpi individuali che per un gioco espresso dal collettivo. Secondo aspetto la condizione fisica, sicuramente non ottimale, parzialmente giustificata dai primi caldi stagionali, pur notando come le condizioni fossero le stesse anche per i ragazzi di Ventura. Per raggiungere la finale di Coppa Italia servirà molto di più.

A cura di Rocky & Apollo

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