AS ROMA Quando il derby è scaramanzia

Fabio Capello

Il derby, o il calcio in generale, significa scaramanzia: ecco i principali gesti porta fortuna o scaramantici di alcuni degli ultimi allenatori della Roma:

Carlo Mazzone provava gli schemi con la formazione titolare schierata sul campo di allenamento senza avversari. Vietava ai giornalisti di vedere i suoi esperimenti e non tollerava se qualcuno si avventurava sulla collinetta.

Zdenek Zeman preparava il derby nel silenzio totale. Non hai mai fatto niente di diverso rispetto alla preparazione delle altre partite. Tutto restava invariato. Fu il boemo il primo a introdurre il riscaldamento sotto la curva Sud, per caricare i giocatori, a stretto contatto con i tifosi. Usanza ripresa da Capello e Andreazzoli e che sarà rispettata domani. Oggi, durante il riscaldamento, Burdisso e Totti sono quelli che incitano di più i compagni.

Fabio Capello non voleva sentir volare una mosca sul pullman, nel tragitto per raggiungere lo stadio. Non voleva elementi di disturbo. Vietato l’uso dei telefonini. Prima della gara don Fabio mangiava caramelle al latte che gli forniva Giorgio Rossi.

Luciano Spalletti aveva usanze particolari. Piccole scaramanzie, che venivano rispettate meticolosamente, per una partita che sentiva tantissimo. Quando il pullman arrivava nelle vicinanze dello stadio, a via Candia, c’era un’anziana signora, vestita di giallorosso, che buttava manciate di sale e riso sul pullman, a scopo propiziatorio. Sempre da quelle parti, in via Angelo Emo, un ristoratore tifosissimo della Roma lanciava anche lui il sale porta fortuna verso il pullman della squadra. (…)

Claudio Ranieri invece ha vinto tutti i derby che ha disputato. Sentiva molto la stracittadina e per scaramanzia nel riscaldamento contava i tocchi dei suoi calciatori senza far cadere il pallone. Se superavano un certo numero le sensazioni per l’imminente partita erano positive. (…)

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