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REPUBBLICA.IT Ma i gol di Piola sono un mistero

Silvio Piola

Il 225° gol di Totti nel massimo campionato ha confermato un dato statistico certo: il capitano della Roma, al pari di Nordahl, è il secondo miglior marcatore nella storia della serie A dietro Silvio Piola. Ma quanti sono i gol che dividono la coppia al secondo posto dal campione del mondo 1938 ? Le versioni sono due: 49 o 65 e la differenza nasce dall’interpretazione che si dà al campionato 1945/46, il primo del dopoguerra, dove Piola segnò 16 reti. Dopo i vari tornei svoltisi localmente durante la guerra la Federazione diede il suo contributo al ritorno della normalità del paese cercando di organizzare un campionato unico. Le ovvie difficoltà logistiche in un’Italia sventrata dal conflitto non permisero una serie A a girone unico come quella del 1942/43, ultimo campionato riconosciuto. Nacque così la separazione geografica in due gironi Nord e Centro-Sud e per completare il raggruppamento meridionale vennero ripescate 5 formazioni di serie B. Totale 25 squadre, numero massimo di partite 40 (oggi se ne giocano 38). Le prime quattro dei due gironi si sarebbero poi giocate il titolo in un girone finale a otto con partite di andata e ritorno.

Nel considerare precedenti tra le squadre o classifiche presenze e marcatori troppo spesso si preferisce, a torto, non considerare questo campionato perché non a girone unico. La specifica è importante e conferisce al dato un limite. Un confine. Confine però che sarebbe giusto valicare una volta per tutte seguendo delle verità storico-sportive molto semplici. Non considerare il campionato 1945/46 significa cancellare una stagione fondamentale della storia del calcio italiano e della nazione stessa: quella della rinascita. Rispetto ai precedenti campionati di guerra, tutti giocati a livello locale, nel 1945/46 il lotto delle partecipanti annoverava ben 7 squadre che avevano vinto in precedenza lo scudetto, più formazioni importanti come Fiorentina, Lazio, Napoli, Palermo, Triestina, Modena e Venezia.
La squadra vincitrice del girone finale sarebbe tornata a cucire sulle maglie il triangolo tricolore, simbolo inconfondibile della squadra campione d’Italia. Nelle rose delle formazioni c’era il meglio del calcio italiano, giocatori che hanno fatto la storia del nostro football come Amadei Andreolo Gabetto Loik Valentino Mazzola Piola Puricelli solo per citarne alcuni. Il campionato venne vinto all’ultima giornata dal Torino al termine di un testa a testa con la Juventus di Piola. Anche allora fu decisivo un Napoli-Juventus terminato 1-1 e che fece vincere lo scudetto ai granata per un solo punto. Quel “Grande Torino” dominò la scena anche nei tre tornei successivi fino allo schianto di Superga.

Il considerare Silvio Piola autore di 290 reti (e non 274 togliendo le 16 di quel campionato) risarcisce parzialmente una generazione di giocatori sfortunati che hanno visto la loro carriera e professione interrotta per anni a causa del conflitto. Allo stesso tempo non toglie alcunché alla grandezza e ai numeri degli inseguitori di ieri e di oggi nella classifica dei marcatori di tutti i tempi. Per tutti questi motivi il campionato 1945/46 va considerato parte integrante della nostra storia, calcistica e non. Ma soprattutto un campionato giocato e regolare, con uno scudetto vero da esporre sulle maglie. Molto più vero di quelli decisi dai giudici solo pochi anni fa.

Fonte: Repubblica.it

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