IL TEMPO Qualcuno ora spieghi com’è stato possibile

Baldini e Pallotta

(T. Carmellini) – Che Adnan al Qaddumi non fosse l’emiro del Qatar era chiaro a tutti sin dall’inizio. E i segnali che potesse trattarsi del più classico dei «soloni» (i suoi trascorsi in nord Italia raccontavano di soldi promessi e mai palesati) erano tali da rendere impossibile non dubitare. Eppure la Roma, o meglio gli americani a capo della società (che di mestiere fanno soldi con i soldi degli altri: e quindi dovrebbero esser pratici dell’argomento), ci sono cascati con tutte le scarpe. Non che l’interruzione della trattativa con il presunto sceicco abbia cambiato di una virgola la situazione societaria giallorossa, ma di certo dal punto di vista mediatico la Roma non ne esce bene affatto. Ma volendo anche assolvere la buona fede di chi è andato a «vedere» il bluff di Qaddumi, resta inspiegabile come tutto ciò possa essere accaduto auna società che si sta muovendo come un grande club e che solo due giorni fa ha siglato un accordo decennale (10 anni, roba che nemmeno il Barca…) con il colosso dell’abbigliamento sportivo americano Nike. Per arrivare al punto di firmare un preliminare d’intesa (sottoscrivere un accordo per sancire definitivamente il quale manca solo il passaggio del cash), l’insolito «sceicco» qualcosa dovrà pure aver fornito: carteggi, fidejussioni… insomma qualcosa che rendesse verosimile la sua storia. Impensabile si possa essere presentato con fotocopia sgualcita di un estratto conto milionario. E c’è chi è pronto a giurare che la due-diligence redatta per l’occasione avesse tutti i crismi della credibilità Resta il mistero, un dubbio che adesso qualcuno dovrà svelare. Un atto di coraggio che i tifosi giallorossi chiedono a gran voce alla società per far sì che si possa continuare a «credere» in questa proprietà e non dar più alibi ai soliti «soloni». Con quelli la Roma ha già dato!

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