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IL ROMANISTA Tachtsidis-Castan, aria di ritorni

Tachtsidis

(V. Meta) – Ottenere lo stesso prodotto cambiando i fattori ma non l’ordine. È una sfida alle leggi della matematica quella che Aurelio Andreazzoli si prepara a lanciare per tentare il colpaccio al Friuli: venire a capo delle pesanti assenze fra difesa e centrocampo, dove mancheranno gli infortunati Marquinhos e Pjanic più lo squalificato Bradley, senza toccare il modulo e cambiando il meno possibile la Roma che ha fatto nove punti nelle ultime tre partite, vale a dire quella con la difesa a tre e il doppio trequartista alle spalle di Osvaldo.

Più facile la soluzione del problema difesa, visto che per un Marquinhos ancora fermo (ieri ha lavorato ancora a parte, difficile che torni a disposizione già per il Parma) c’è un Castan abile e arruolato: il brasiliano si è ormai messo alle spalle l’infortunio al ginocchio rimediato a Genova contro la Sampdoria ed è pronto a riprendersi maglia da titolare e posto al centro della difesa a tre fra Piris e Burdisso, con il ritorno in panchina di Romagnoli dopo l’exploit di domenica scorsa. «Deciderò secondo logica» ha detto il tecnico parlando delle scelte in difesa e logica vuole che a cedere il posto all’ex Corinthians sia il giovane Alessio, unico centrale di ruolo da portare in panchina.

Discorso diverso a centrocampo, dove la contemporanea assenza di Pjanic e Bradley costringerà Andreazzoli a rispolverare uno di quelli che nella sua gestione hanno trovato meno spazio. Il favorito per il ruolo di interditore accanto a De Rossi (che erediterà da Pjanic i compiti di regia che, parola del tecnico, «può fare benissimo») è Panagiotis Tachtsidis, che dall’esonero di Zeman a questa parte ha raccolto appena sei minuti, subentrando a Osvaldo nel finale della gara con l’Atalanta. L’inserimento del greco permetterebbe ad Andreazzoli di non toccare nulla in termini di modulo, visto che andrebbe a fare l’interno a centrocampo, ironia della sorte proprio accanto a quello con cui era in concorrenza con il Boemo, con compiti principalmente di interdizione. «Il fatto che l’Udinese abbia giocatori molto muscolari in mezzo al campo sarà determinante nelle mie scelte», la dichiarazione di principio di Andreazzoli. Così tutti gli indizi portanto al metro e novantuno di Tachtsidis, più che a Perrotta e Florenzi, che non giocano da interni da diverso tempo (Simone da Juve-Roma con Luis Enrique, Alessandro dal finale di stagione al Crotone) e il cui impiego suggerirebbe un passaggio al 4-2-3-1 (dove entrambi possono fare l’incursore al centro della trequarti) che stravolgerebbe l’ordine capace di portare tre vittorie di fila. Un azzardo non da poco, specie su un campo come il Friuli, dove in questo campionato sono già cadute (e anche piuttosto male) Milan, Inter e Fiorentina e dove il Napoli non è andato oltre lo 0-0.

Quanto agli esterni, conferma in vista per Torosidis sulla destra, mentre dalla parte opposta Marquinho potrebbe rilevare dal primo minuto Balzaretti. Nessun cambio dalla trequarti in su, con Totti e Lamela, autore all’andata di un gol bellissimo quanto inutile, dietro a Osvaldo.

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