IL ROMANISTA Condò: “Da Pallone d’Oro più di Zidane”

Totti esulta

(M. Macedonio) – Fosse per lui, il Pallone d’Oro Francesco Totti l’avrebbe meritato più di tanti altri, se non altro per la classe che lo contraddistingue. Ma, da componente della giuria di quel Premio, il più ambito per un giocatore, Paolo Condò, inviato della “Gazzetta dello Sport”, sostiene che siano soprattutto i meccanismi attraverso cui viene espresso il voto, a penalizzare il capitano giallorosso, oltre alla scelta, apprezzabile ma pagata a caro prezzo, di rimanere a giocare nella sua città. «La realtà è che, non dico per vincerlo – spiega Condò – ma anche solo per essere presi in considerazione, si deve arrivare perlomeno in semifinale di Champions League. Devi insomma essere un giocatore che, non in una singola stagione, ma se possibile ogni anno, si ritrova a giocare a quei livelli. Basta andare a guardare gli ultimi anni e – anche se è vero che Messi ne ha vinti più di quanti ne avrebbe meritati, e io sono stato il primo a non votarlo quest’anno – il Barcellona è sempre, come minimo, tra le prime squadre in Europa».

Per Totti c’è all’attivo un Mondiale vinto. Eppure, almeno quell’anno, il premio andò a Cannavaro, che non aveva una bacheca granché migliore di quella del capitano della Roma.
Difatti, quella sarebbe stata la grande occasione per Francesco. Di quel suo Mondiale, però, ricordiamo quel rigore contro l’Australia e poco altro. E non per colpa sua. Se si esclude Pirlo, che disputò una grande fase finale, quella vittoria si deve soprattutto a difensori e cursori. Ci ricordiamo di Buffon, di Cannavaro, di Materazzi. E di Grosso, che ebbe il merito di guadagnarsi quel rigore negli ottavi, segnò l’1-0 contro la Germania, e trasformò il rigore decisivo contro la Francia. Per non parlare di Gattuso o Zambrotta…
A Francesco bisogna riconoscere la grande voglia che ebbe di recuperare in tempo dall’infortunio contro l’Empoli, ed esserci comunque. E se avesse potuto giocare quel Mondiale al top delle sue possibilità, credo che il Pallone d’Oro sarebbe andato senza dubbio a lui. Il voto per Cannavaro è solo la riprova di quanto siamo disprezzati nel mondo. Perché considerati “catenacciari”, sempre. I giurati, non potendo esimersi dal votare un italiano, scelsero lui, proprio per sottolineare come avessimo vinto solo grazie al nostro calcio difensivo. E forse non avevano neanche tutti i torti.

Mi sembra di capire che oggi, per Totti, sia ancora più difficile poter essere inserito tra i candidati. La vera discriminante è il bacino dei votanti. Che, oltretutto, fino a qualche anno fa era composto da soli giornalisti, mentre ora, da quando il premio ha messo insieme il Pallone d’Oro di France Football e il Fifa World Player Of The Year, ci sono anche i commissari tecnici e i capitani delle nazionali di tutti i Paesi. C’è quindi da chiedersi cosa arrivi, delle meraviglie che fa Francesco, alle Isole Vanuatu (piccolo stato dell’Oceania, ndr).
Detto che i voti sono tutti uguali e contano tutti allo stesso modo, se uno come Totti sta disputando una stagione strepitosa, in una squadra che verosimilmente arriverà intorno al quinto posto nel campionato italiano, difficilmente se ne potrà sapere nel mondo. Perché se è vero che quasi tutte le televisioni, all’estero, mostrano la Liga spagnola, sono invece poche, ormai da tempo, quelle che trasmettono la serie A. Ciò che si vede, al di fuori dei Paesi più collegati al fenomeno calcio, sono perlopiù gli highlights della Champions League. E questo è il motivo per cui Messi vince sempre. Perché fino alle semifinali ci arriva, e poi fa dei gol indubbiamente molto belli. Nelle Isole Vanuatu, che scelgo come esempio, nulla sanno, purtroppo, di Totti. Ma anche di tanti altri. Come Cavani. Che lo scorso anno, proprio per questo, è rimasto fuori anche dall’elenco dei ventitré finalisti.

Eppure Totti è, insieme a pochi altri, tra i giocatori più popolari nel mondo…
Premesso che non saprei dire chi tra Totti e Baggio sia stato il giocatore più forte degli ultimi trent’anni, perché a mio parere non si va oltre questi due, è chiaro che gli appassionati di calcio conoscono Totti. Se si va però a rivedere uno spot, molto divertente, della Nike di qualche anno fa, vi si trovano le immagini di un Brasile-Portogallo, con in campo i più grandi delle due squadre che se le danno di santa ragione, tanto da finire pesti e incerottati. A un certo punto, compare anche Totti, come spettatore in tribuna. La palla finisce dalle sue parti, e Figo, da sotto, gli urla di rilanciargliela. In quel momento, anche Totti riceve un giusto riconoscimento, però in un ruolo assolutamente secondario.

Insomma, l’essere stato penalizzato per non essere andato a giocare altrove.

Francesco va apprezzato per aver fatto la scelta di rimanere nella sua squadra. Non ho dubbi che, quando è stato fatto Papa il cardinale Bergoglio, più di uno a Roma avrà detto “Francesco II, visto che il primo già ce lo abbiamo”. E questa è una grande cosa nella carriera di un giocatore. Ma che Totti ha pagato a caro prezzo. Per dirla tutta, per me Totti è più forte di Zidane. Però, Zidane ha giocato nella Juventus e soprattutto nel Real Madrid. E ha vinto anche il Mondiale da protagonista, segnando nella finale. Se mi chiedono però chi scelga tra loro due, io dico Totti. 

E’ ipotizzabile un Pallone d’Oro alla carriera da attribuirgli alla luce di questi vent’anni straordinari? Se il premio esistesse, Francesco non potrebbe non esser preso in considerazione. Di fatto, però, non esiste. E non ho la minima idea se la Fifa penserà mai ad istituirne uno. Laddove lo fosse, Totti, a mio parere sarebbe tra quei dieci giocatori, o forse anche meno, che meriterebbero di aggiudicarselo

Top