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GAZZETTA GIALLOROSSA Chi arriva in fondo in Europa League non vince il campionato: il Porto di Villas-Boas unica eccezione

Europa League

Una missione impossibile. O quasi. Un impegno lungo dieci o undici mesi per riuscire ad essere la vincitrice di un torneo infinito in cui si affrontano 193 squadre. La gloria è per una sola a maggio, dopo essere partiti con i turni di qualificazione di luglio o agosto. Quasi venti partite da disputare tra turno preliminare, girone e fase ad eliminazione diretta dai sedicesimi in poi. Tante, troppe per riuscire ad essere al top in tutte le competizioni. Servono rose importanti e ampie, giocatori straordinari in grado di fare la differenza nelle partite decisive. Unica eccezione a confermar la regola è stato l’invicibile Porto di Villas-Boas, dei vari Hulk, Moutinho, Lucho Gonzalez, Rolando, Fernando e Radamel Falcao, riuscito nell’impresa di vincere Campionato portoghese, Europa League, Coppa di Portogallo e Supercoppa nazionale. 

STORICAMENTE… – Dal lontano 1971, anno di nascita della Uefa Europa League sostituta della Coppa delle Fiere, solo in sei occasioni una squadra è riuscita nel cosiddetto treble (la tripletta campionato-Uefa E.L.-coppa nazionale, in spagnolo triplete), per ben due volte ad opera di Goteborg (1982 e 1987) e Porto (2004 e 2011). Per 14 volte su 42 edizioni invece è riuscito il double, ovvero l’accoppiata campionato-Uefa E.L.

TRIONFO IN COPPA, MALE IN CAMPIONATO – L’Atletico Madrid si è aggiudicato due edizioni su tre della “nuova” Europa League, trascinato a suon di gol lo scorso anno dal colombiano Falcao. Il centravanti ha alzato così per la seconda volta consecutiva il trofeo dopo averlo stravinto, con tanto di titolo di capocannoniere, nel 2010-2011 con i lusitani. Nonostante la continuità di Falcao, in campionato l’Atletico non è riuscito a insidiare lo strapotere di Barcellona e Real Madrid. La scorsa stagione si è posizionato quinto in classifica, mentre nel 2009-2010 dopo aver vinto la finale sul Fulham ai tempi supplementari per 2-1, nella Liga ha chiuso al nono posto. Peggio hanno fatto le rispettive finaliste: l’Athletic Bilbao, finalista 2012 di Europa League, è giunto decimo in campionato, mentre il Fulham ha chiuso dodicesimo in Premier tre stagioni fa.

L’edizione 2010-2011 fu tutta portoghese: come detto, il Porto ha fatto il Grande Slam ma la sua avversaria in finale, il Braga in cui militava l’ex romanista Artur, non è andato oltre il quarto posto nel campionato portoghese dove solo Benfica e, sparutamente, lo Sporting Lisbona riescono a contrastare il dominio dei Dragoes.

Le due stagioni 2007-2008 e 2008-2009 sono state a favore delle squadre dell’Est Europa: lo Zenit ha trionfato per 2-0 sui Glasgow Rangers, seguito l’anno dopo dallo Shakhtar Donetsk, vincitore per 2-1 sul Werder Brema. Anche in questi due casi però russi e ucraini non sono riusciti a centrare la doppietta con il campionato. Lo Zenit, dopo aver vinto lo scudetto russo del 2007, si è dovuto accontentare del quinto posto nel 2008, mentre lo Shakhtar nel 2009 ha interrotto la sua egemonia in Ucraina giungendo secondo alle spalle della Dinamo Kiev, unica stagione delle ultime cinque. Peggio hanno fatto le rispettive finaliste: il Werder Brema ha chiuso decimo in Bundesliga, anche se si è rifatto vincendo la Coppa di Germania nella stessa annata. I Rangers invece nel campionato scozzese 2007-2008 si sono dovuti arrendere al Celtic, unico avversario di rilievo prima del fallimento proprio dei blu di Glasgow.

IL FATTORE CHAMPIONS – Lo Zenit nel 2008 proveniva dalla Champions e tante squadre che arrivano alle battute finali dell’Europa League sono le terze classificate dei gironi di Champions. E’ successo anche allo Shakthar nel 2009 e all’Atletico Madrid nel 2010. Anche quest’anno la metà delle otto squadre qualificate per i quarti provengono dalla Champions, eliminate nei preliminari come il Basilea e il Fenerbache o classificate terze nel girone come Chelsea e Benfica. In questa stagione, solo gli svizzeri e i portoghesi sono primi nei rispettivi campionati e ancora in corsa per aggiudicarsi tutti e tre le competizioni disputate. Campionati non combattutissimi come Premier League, Bundesliga, Serie A e Liga, dove il dislivello tecnico tra le prime due-tre in classifica e le restanti è notevole.

IL COEFFICIENTE UEFA – Nei coefficienti stagionali per nazioni, la Spagna è prima, seguita dalla Germania e dall’Inghilterra, diventata terza superando l’Italia dopo le eliminazioni del Milan e dell’Inter e il passaggio di Chelsea, Tottenham e Newcastle ai quarti di Europa League. L’Italia comunque ha 12.000 punti esatti in più della Francia che la segue anche nel punteggio medio, inferiore di 2.000 punti. Risultato importante che consente per il momento al nostro paese di tenere a distanza la risalita dei transalpini e dei portoghesi. La Russia del Rubin Kazan è 8°, sotto l’Ucraina. La Turchia è 12°, in ascesa grazie al Galatasaray ai quarti di Champions e al Fenerbache in quelli di Europa League, sopra alla Svizzera 13°. Questi i piazzamenti nel ranking delle otto squadre ancora in corsa in Europa League e il loro cammino stagionale:

Chelsea: 5° nel ranking Uefa. Eliminato dalla Champions nel girone con Juventus e Shakthar Donetsk, è terzo in Premier con 55 punti dopo il cambio in panchina da Di Matteo a Benitez avvenuto a seguito del 3-0 subito allo Juventus Stadium. Lunedì 1 aprile si giocherà il replay dei quarti di finale di FA Cup contro il Manchester dopo il 2-2 del primo scontro all’Old Trafford. Eliminato in semifinale dalla Capitol Cup dallo Swansea, poi vincitore del trofeo.

Benfica: 14° nel ranking Uefa, primo in campionato con 61 punti, quattro di vantaggio sul Porto, +18 sul Braga terzo. In Coppa ha vinto l’andata per 2-0 fuori casa l’andata della semifinale sul Pacos de Ferreira. E’ stato eliminato da Barcellona e Celtic nel girone G di Champions League.

Tottenham: 26° nel ranking Uefa.Villas Boas in campionato è quarto, un punto sotto al Chelsea, alternando periodi esaltanti a pause sorprendenti. Eliminato dal Leeds (serie B inglese) dalla FA Cup al 4°turno. Eliminato al 4° turno anche nella Capitol Cup, sconfitti 2-1 dal Norwich City. Negli ottavi di Europa League ha eliminato l’Inter grazie ad un gol di Adebayor nei tempi supplementari.

Basilea: 36° nel ranking Uefa. Primo in campionato a pari punti (49) con il Grassoppher. In semifinale di Coppa di Svizzera contro il Sion di Gattuso. Passato in Europa League dopo l’eliminazione nel preliminare di Champions da parte del Cluj.

Rubin Kazan: 42° nel ranking Uefa, una posizione sotto la Roma. Sesto in campionato con 35 punti dopo ventuno giornate (su 32 da disputare), in lotta per uno dei tre posti in Europa League. Eliminato nei sedicesimi della Coppa di Russia dall’Enisej (serie B russa) dopo averla vinta la scorsa stagione.

Fenerbache: 59° nel ranking Uefa. Secondo in campionato a quattro punti dal Galatasaray capolista. E’ in semifinale di Coppa di Turchia contro l’Eskisehispor, squadra dell’ex Modena e Fulham Diomansy Camara. Passato in Europa League dopo l’eliminazione nel preliminare di Champions da parte dello Spartak Mosca.

Lazio: 60° nel ranking Uefa. Quinta in campionato con 47 punti, pari merito con Roma e Inter. In finale di Coppa Italia dopo aver eliminato Siena, Catania e Juventus. In Europa League ha eliminato due squadre tedesche: il Borussia Monchengladbach ai sedicesimi e lo Stoccarda negli ottavi. 

Newcastle: 75° nel ranking Uefa. 13° in campionato con 33 punti, sei punti sopra il Wigan terzultimo che l’ha sconfitto per 2-1 proprio nell’ultimo turno disputato. Eliminato dal Manchester United dalla Capitol Cup al terzo turno. Eliminati dal Brighton (serie B inglese) per 2-0 al terzo turno della FA Cup.

Daniele Luciani

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