IL ROMANISTA Il lamento della Tele di Stato

Osvaldo

(M. Bianchini) – Solerti elettricisti , intenditori di calcio sopraffino, non hanno alcuna voglia di spegnere i riflettori accesi su Roma-Juventus. Interpreti e ribalta meritano repliche di racconti “illuminati”che mantengano ancora vivo il ricordo della notte romanista. Fra i tanti aspetti dell’infinita contesa, campeggia incontrastata la “cianchetta” in veste di scanzonata protagonista, maldestramente bilanciata dai lamenti della Domenica Sportiva . Come avevamo previsto, raccogliendo le tante cose buone notate fra le pieghe della gara perduta a Genova, essa è arrivata puntuale a far capitombolare la vecchia signora, complici la “normalità” della squadra giallorossa e quell’impertinente “ragazzaccio” di Totti che le ha “messo” il bastone fra le gambe. Che diamine Francesco, un po’ di rispetto per l’età veneranda esposta pure agli strapazzi della Champions. […]

Ma ti pareva che il lamento bianconero non avesse una coda? L’eco del ruzzolone chiaro e ineccepibile, “avallato” da tutti, ha continuato a trascinarsi fino a riparare nell’ “accogliente” porto della Domenica Sportiva targata Rai, dove la “sventurata” ha trovato conforto e comprensione. Immancabile il siparietto che ha visto Fulvio Collovati, in perfetta toga di difensore d’ufficio, battersi sottolineando lo stress psicologico subìto dall’innocente madama. Viaggi sfiancanti come se si fosse trasvolato l’oceano, il pensiero sulla partita con il Celtic e mettiamoci pure il fatale “cambio di letto”, hanno raffigurato il quadro delle “fatiche”di Ercole che avrebbero inciso sulla serataccia romana. Qualche timido accenno dello “stratega “ Adriano Bacconi sulla netta superiorità tattica e tecnica dimostrata dalla Roma, accompagnato dalle osservazioni di Emiliano Mondonico il quale ricordava che in Inghilterra si gioca spesso ogni due giorni, raccoglievano solo il coro del dubbio orchestrato dall’insistente bacchetta del maestro Collovati. Nel contesto monocorde, la squadra diAndreazzoli è sembrata una fugace comparsa, come il “meteorite” di Totti, bello ma messo subito a confronto con altre più suggestive bombe illustrate da un cartello saltato fuori con velocità sospetta. C’è mancato poco che assegnassero la vittoria morale alla vecchia signora uscita dall’Olimpico con le ossa rotte per il disagevole quanto decisivo ” cambio di letto “.

Top