Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

IL MESSAGGERO Da Spalletti a Andreazzoli con Marassi nel destino

Aurelio Andreazzoli

(A. Angeloni) – Quasi uno scherzo del destino, o forse una magia: la Roma può rinascere a Marassi. Lo stadio del 18 dicembre 2005, Sampdoria-Roma, quando Luciano Spalletti era un allenatore disperato e con quella partita con la formazione di Novellino ha trovato la forza per ricostruire se stesso e la squadra, che da lì in poi ha spesso ha incantato e qualche volta vinto.

I CONSIGLI DI AURELIO

Quella sera, freddissima, Andreazzoli era solo Aurelio, l’uomo dello spogliatoio, il tattico, il consigliere. Era a Marassi anche lui e magari ha suggerito a Luciano – viste le numerose assenze, specialmente in attacco – che «l’unica soluzione è far giocare Totti là davanti e Perrotta va provato come incursore». Riassunto: due davanti alla difesa, una punta, tre «strani» trequartisti e la Roma è rinata. Eccolo l’undici che quella sera ha preso a pallonate la Sampdoria, che è riuscita pareggiare (con Flachi), solo grazie a un rigore ingenuo procurato da Chivu, il vantaggio di Totti: Doni, Panucci, Mexes, Chivu, Bovo; De Rossi, Aquilani; Taddei (42′ st Okaka), Perrotta, Tommasi (33′ st Rosi sv); Totti. In panchina: Curci, Freddi, Alvarez, Dacourt, Kharja. Allenatore: Spalletti. Appunto.
Sette anni fa non c’era un attaccante a pagarlo oro, stavolta ce ne sono forse troppi, i trequartisti sono veri (Pjanic e Lamela, più lo stesso Totti) e un piccolo Perrotta è pronto per l’uso, Florenzi. Aurelio nel frattempo è diventato mister Andreazzoli: a lui la responsabilità di decidere. Dai consigli ai comandi, sempre sullo stesso palcoscenico e sempre contro la Sampdoria. Totti, il Colosseo oggi, due anni fa «la luce sui tetti di Roma», è sempre presente per ripartire anche lui e come quella sera ci sarà anche De Rossi, gli unici due reduci del 18 dicembre 2005. La squadra sembra più forte di allora, le difficoltà sono le stesse. Non siamo a dicembre ma a febbraio, il freddo sarà più o meno quello. 

«IL MODULO NON CONTA» 

Andreazzoli solo oggi a Trigoria potrà applicare sul campo le idee che ha detto di avere in testa. Torneranno a Trigoria gran parte dei nazionali in giro per l’Europa. Sarà difesa a tre? A quattro? Chi saranno i primi esclusi? Che modulo alla fine vedremo? Per Andreazzoli i numeri valgono poco. «I calciatori contano il 100%, il sistema di gioco niente, è semplicemente il risultato finale delle caratteristiche dei vari elementi. Qualcuno ha detto: “Se il tecnico non fa danni, fa un buon lavoro”. E io sono d’accordo – ha confessato nel corso di una intervista doppia col suo vice Roberto Muzzi pubblicata sul sito ufficiale della Roma – Se l’allenatore riesce a essere un buon coordinatore di energie, conta molto. Altrimenti, può solo togliere alla squadra. I calciatori sono gli attori principali. Il mio calcio? «Normalità, equilibrio e collaborazione. Il miglior giocatore mai visto? Totti». Aurelio vuole i risultati e magari una conferma sulla panchina della Roma. Ma non dipenderà solo da lui.


Top