GAZZETTA.IT Roma ne parla: Osvaldo-dirigenti-difesa. Di chi è la colpa dell’ennesimo flop?

Totti Osvaldo

Rimosso l’alibi Zeman, a Roma ci si divide nell’attribuire le colpe per la decima sconfitta in 24 partite. E Osvaldo era stato facilissimo profeta, dopo la partita, nel dichiarare che tutti gli “avrebbero voltato le spalle dopo quel rigore”: per metterci una pezza sono arrivate le inevitabili scuse su twitter (“Sono molto amareggiato, vorrei chiedere scusa a tutti i tifosi, non volevo assolutamente mancare di rispetto a Francesco. Ma semplicemente me la sentivo di tirare, magari con un gol tante volte torna la fiducia in te stesso, quella che al momento mi manca”) che al momento non sembrano aver sortito gli effetti desiderati. Nessun cenno e nessuna smentita alla voce che gira da ieri: voleva segnare per mostrare una maglietta con dedica alla nuova fidanzata (la stessa con cui ha passato il capodanno in Argentina, dopo aver mandato un certificato medico, che attestava l’impossibilità di raggiungere la squadra in ritiro in Florida). Non tutti i tifosi ci credono, ma quelli che danno credito a questa voce non l’hanno presa bene. E ieri l’italo-argentino è stato contestato sia all’aeroporto di Genova che a Trigoria, dove alcuni tifosi hanno atteso il ritorno della squadra per urlare il loro dissenso (e tirare un paio di uova).

CAPRO ESPIATORIO — A distogliere parzialmente l’attenzione da Osvaldo – che dopo la gara si è chiarito con Totti, ma si è preso anche la rampogna di Andreazzoli, che come tutti non si aspettava quella scenetta sul rigore – e Stekelenburg, invocato come salvatore della patria e uscito con pesantissime responsabilità sul secondo ma anche sul terzo gol (che ha coinvolto anche De Rossi, che ha perso completamente la marcatura su Icardi), la sceneggiata di Delio Rossi, fermato per due turni dal Giudice Sportivo. Il tecnico blucerchiato aveva smentito in conferenza stampa di aver fatto gestacci, poco dopo sono cominciate a circolare le foto con il dito medio alzato: il tecnico della Sampdoria era quello che ai tempi della Lazio prima di un derby aveva fatto voto di tuffarsi nel fontanone del Gianicolo, promessa poi rispettata, davanti a fotografi, curiosi e tifosi biancocelesti. De Rossi, tra i più infastiditi dall’accaduto, ha ricordato subito i suoi precedenti, stamattina nelle radio se ne è parlato parecchio: tra giornalisti e conduttori in tanti hanno suggerito al tecnico dimissioni o periodi di riposo, i tifosi sono stati molto meno teneri. E qualcuno su Facebook ha postato la foto di Ljajic, il fantasista serbo della Fiorentina che lo insultò dopo un cambio, venendo poi aggredito, nell’episodio che portò al licenziamento da parte dei Della Valle.

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