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DA MARCO AURELIO AL COLOSSEO I più e i meno della sfida contro la Sampdoria

Aurelio Andreazzoli

Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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La prima mezzora di gioco e volendo allargare l’obiettivo anche tutto il primo tempo. Lo score al termine dei 45′ iniziali recitava 8 tiri a 1 in favore della Roma, con almeno tre nitide occasioni (Totti su punizione, Bradley e Pjanic) per sbloccare il risultato. La base da cui ripartire è senza dubbio questa, magari con degli accorgimenti tattici e non solo, in grado di rendere la coperta nettamente più lunga.

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Castan maggiormente a suo agio nello schieramento a tre. Il brasiliano ex Corinthians si sistema sul centro sinistra e dà libero sfogo alle sfuriate offensive, a lui molto care. Avendo altri due centrali al fianco, le sgroppate fuori posizione costano meno all’equilibrio della squadra. Purtroppo è costretto a lasciare il campo nella ripresa per un infortunio al ginocchio sinistro. Augurio di pronta guarigione.

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La prestazione dell’attaccante argentino Erik Lamela, bravo a svolgere in un modo abbastanza deciso il difficile ruolo di esterno nel 3-5-2 proposto dal nuovo tecnico. Lamela corre e si sbatte trovando anche la via della rete, annullata ingiustamente per un fuorigioco inesistente, prima di timbrare il cartellino con il gol che avrebbe potuto riaprire il match. L’unica nota stonata è il fatto che debba essere lui il salvatore della patria, a soli 20 anni.

L’errore di Miralem Pjanic in chiusura di primo tempo. Il talento bosniaco calcia addosso ad un difensore doriano a pochi passi dalla porta, sfruttando malamente l’assist di Osvaldo. Da un giocatore come lui non centrare il bersaglio grosso da quella posizione non è possibile.

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I piedi amari dello statunitense Michael Bradley, messi in mostra per l’ennesima volta in questo torneo al 9′ di gioco: il giocatore si invola partendo dalla linea mediana palla al piede lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia blucerchiata, ma dall’interno dell’area di rigore calcia malamente a lato fallendo in pratica un rigore in movimento. Partendo dalla trasferta di Napoli, ormai gli errori sotto porta dell’americano non si contano più.

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Il passaggio di Daniele De Rossi all’interno della trequarti romanista che propizia il contropiede della squadra di casa per il  vantaggio dei blucerchiati.  La prestazione di Stekelenburg, incapace di opporsi ad ogni tiro da parte della squadra di casa e il rigore accompagnato dalla svogliatezza di Daniel Pablo Osvaldo. Le parole sono finite, tra poco partiranno solo insulti, per coloro che erano stati etichettati come “gli anti-zemaniani”.

 

A cura di Rocky & Apollo

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