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CORRIERE DELLA SERA Finite le cene, si decide la corsa al Coni

Giovanni Malagò

(D.Dallera) – L’Italia delle cene. Ci si mette a tavola, non tanto per apprezzare il filetto, capire se è ben cucinato, ma per contarsi, per vedere chi c’è e chi non c’è e avere subito la prova di chi sarà il prossimo presidente del Coni, il 15˚ di una storia nata nel 1914. Attenzione, la prova non è schiacciante, perché voltafaccia e tradimenti possono essere anche notturni, insomma realizzarsi dopo il filetto, ma non c’è dubbio che ieri sera Lello Pagnozzi sia andato a riposare più sereno di Giovanni Malagò. Cena elettorale molto più numerosa e partecipata all’hotel Parco dei Principi, la casa elettorale di Pagnozzi, 40 circa i presenti, rispetto a quella dell’hotel Majestic, via Veneto, dove si sono messi a sedere una quindicina di grandi elettori convocati da Malagò che è andato a dormire un po’ preoccupato, si è reso conto che la grande rimonta non c’è stata. Ma convinto di avere fatto tutto quello che doveva e poteva fare, di aver combattuto contro una macchina elettorale più potente, che non è una colpa ma un merito, sia chiaro, contro un candidato come Pagnozzi partito da sempre in pole position. Semaforo verde sul Gran premio Coni stamane alle ore 9.30 che vedrà impegnati 76 giudici di gara-elettori (45 presidente federali, 3 membri Cio, 4 tecnici, 9 atleti, 6 enti territoriali, 3 discipline sportive associate, 5 enti di promozione sportiva e 1 Associazione benemerita) e due piloti, appunto Lello Pagnozzi e Giovanni Malagò: il quorum per brindare il nuovo presidente lo si avrà a quota 39.

A presiedere l’assemblea elettiva Franco Carraro, uno dei tre membri Cio, gli altri due sono Pescante e Cinquanta: ovviamente Carraro ieri sera non ha partecipato a nessuna cena, ma darà il suo voto a Pagnozzi, mentre Pescante sosterrà Malagò, più misterioso Cinquanta che alla fine si allineerà con Pagnozzi. In campagna elettorale Malagò si è detto sicuro di avere 39 voti, Pagnozzi ha sempre sbandierato la sua vittoria, facendo capire di poter arrivare a quota 45. Dalle sensazioni, che se sono sbagliate sono come le bugie, hanno le gambe corte, si passerà al verdetto, alla verità, valida per i prossimi quattro anni. Se gli exit poll saranno confermati, e ci sono pochissime possibilità che verranno smentiti, una vittoria di Malagò viene quotata al momento come uno scudetto dell’Inter di Stramaccioni tanto per capirci, con Pagnozzi presidente potrebbe formarsi la Giunta più rosa della storia del Coni. Ci sarà l’ingresso di Fiona May, di Valentina Turisini (squadra Pagnozzi), di Alessandra Sensini, fedele di Malagò ma che per giochi, alleanze varie e concessione dello stesso Malagò sarà parte attiva della futura Giunta pagnozziana. L’era Petrucci, quattro presidenze Coni, si chiude, sta per iniziare quella di Pagnozzi. Malagò permettendo.

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