SERIE A, IL PUNTO Cavani sbanca il Tardini, Napoli a -3 dalla Juventus. Poker di Icardi al Pescara, Milan quinto

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Pareggio e polemiche. Non è bastato alla Juventus giocare mezzora con l’uomo in più contro il Genoa nel proprio stadio nella ventiduesima giornata di Serie A. Borriello entra e pareggia il gol di Quagliarella, subito dopo Floro Flores abbandona il campo e Ballardini, al nuovo esordio sulla panchina rossoblu, ha terminato i cambi. La Juve attacca, Conte sbraita come al solito in panchina e si infuoca nel finale quando Granqvist con un intervento scomposto colpisce il pallone prima col piede e poi con la mano. Al fischio finale di Guida esplode la rabbia di tutta la squadra bianconera, allenatore compreso che con i giocatori si scaglia con ferocia contro l’arbitro. Proteste veementi che porteranno, o almeno dovrebbero portare, a una squalifica davvero pesante. A onor del vero più che il rigore di Granqvist, alla Juventus manca un rigore per una netta trattenuta in area di Antonelli su Vucinic come però al Genoa manca un rigore per un chiaro fallo di mano proprio dell’attaccante montenegrino nella sua area nel primo tempo. A Conte non è rimasto così che guardare il Napoli domenica pomeriggio, dopo aver visto la Lazio perdere in casa con il Chievo per 1-0 nell’anticipo delle 18. La squadra di Petkovic ferma a 16 la sua striscia di risultati utili consecutivi e va a -6 dalla Juve in classifica. Martedì però avrà l’opportunità di rifarsi nel ritorno della semifinale di Coppa Italia, quando all’Olimpico scenderanno proprio i campioni d’Italia. La Lazio sarà ancora senza Klose e il turnover applicato da Petkovic contro Paloschi e compagni (fuori dall’inizio Mauri e Hernanes) ha messo in risalto le poche alternative di qualità sua disposizione.

La sconfitta della Lazio lancia il Napoli, capace di vincere a Parma per 2-1: le firme sono dei soliti due, Hamsik e Cavani e neanche Sansone ammazza-grandi riesce ad evitare la prima sconfitta interna del campionato per i gialloblu. I partenopei si portano così a soli tre punti dalla Juventus e allungano sul quarto posto, dove l’Inter sale a 40 punti con il pareggio impostogli da un bel Torino. Nella giornata dei grandi ex è Meggiorini a bloccare la squadra di Stramaccioni che nel posticipo passa in vantaggio con Chivu ma poi si fa raggiungere e superare dalla doppietta dell’attaccante uscito proprio dal vivaio interista. Una discesa arrembante di Javier Zanetti sulla destra consente a Cambiasso di portare un pareggio che tiene i nerazzurri a tre punti di vantaggio sul tanto denigrato Milan, clamorosamente risalito al quinto posto. I rossoneri approfittano degli ennesimi passi falsi di Fiorentina e Roma e battendo in trasferta l’Atalanta con il ritorno al gol di El Shaarawy si sono riportati definitivamente in corsa anche per il terzo posto.

Come detto, si ferma ancora la Fiorentina di Montella che senza Pizarro non riesce proprio a vincere e crolla anche a Catania per 2-1: Legrottaglie e Castro ribaltano il gol del vantaggio di Migliaccio e portano i siciliani al settimo posto, superando anche la Roma. A due punti dal Catania arriva anche l’Udinese che gol di Muriel batte il Siena, sempre più ultimo. In zona salvezza il risultato del giorno è l’incredibile 6-0 tennistico con cui la Sampdoria, nel giorno del ricordo del presidente Garrone schianta il Pescara: stupendo poker per Icardi impreziosito dalle reti di Eder e di Obiang. Sotto il Cagliari pareggia al 90′ con il Palermo grazie a Thiago Ribeiro mantenendo così invariato il distacco di tre punti sulla terzultima.

Daniele Luciani

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