(L. Serafini) – Lamela a rapporto per ritrovare la via del gol. Al termine dell’allenamento di ieri, l’attaccante argentino è stato trattenuto qualche minuto in campo da Cangelosi, vice di Zeman. Pochi minuti, il tempo necessarioper chiedergli maggiore concentrazione e continuità durante la partita. Il boemo non è soddisfatto delle pause del giocatore, sia nell’arco dei 90 minuti che nel corso della stagione. Un andamento altalenante di cui ha risentito anche la media gol, che al termine del 2012, dopo la doppietta al Milan, recitava una marcatura ogni 100 minuti.
Dall’inizio di gennaio, dopo quattro partite senza reti, i minuti sono diventati 139. Le parole di ieri di Cangelosi, ascoltate in religioso silenzio, sono servite a ricordare a Lamela la natura dei 10 gol segnati finora: movimenti senza palla, scambi rapidi con i compagni, e tiri di prima intenzione. Poco o nulla di tutto ciò si è visto nelle prime quattro gare del 2013, e proprio per questo le parole di Cangelosi non sono suonate inaspettate al giocatore. Zeman crede molto nelle qualità dell’argentino, che aveva già punzecchiato prima dell’inizio del campionato, riferendosi ai movimenti da mettere in pratica: «Non ha ancora capito niente». Ad ottobre l’investitura ufficiale: «Per il ruolo di attaccante destro c’è Lamela», confermata dai 1345 minuti giocati finora, ovvero l’attaccante più utilizzato dopo Francesco Totti.
Ma che Zeman non fosse soddisfatto delle recenti prestazioni dell’ex River Plate si era già intuito. Nel giro di una settimana infatti, dopo le gare contro Catania e Inter, Lamela aveva già incassato le critiche del tecnico. «È stato troppo individualista», aveva detto il boemo dopo la sconfitta in Sicilia. Più morbido nell’ultima gara di campionato contro l’Inter: «Gioca poco senza palla e non si rende conto che ha fatto 10 gol di prima intenzione ». Lamela, squalificato per la gara con il Bologna, dovrà però attendere per dimostrare di aver recepito il messaggio.
In attacco, all’assenza dell’argentino, si aggiungerà quella di Mattia Destro. L’ex Siena, autore mercoledì del momentaneo 2-0 contro l’Inter, ha riportato a fine gara un trauma distorsivo alla caviglia destra. Si teme una lesione, ma solo gli accertamenti strumentali di oggi potranno rivelare l’entità dell’infortunio. Stesso problema per Marquinhos, ma c’è maggiore ottimismo per un suo recupero: gli esami di ieri non hanno evidenziato lesioni capsulo-legamentose. Contro il Bologna potrebbe esserci.
Dall’Olanda ieri sera è arrivata la rottura tra la Roma e Stekelenburg: «Io voglio giocare, non stare in panchina». In un’intervista rilasciata a un sito olandese, il portiere giallorosso prima respinge le accuse per la rete subita in Coppa («Non sono arrivato in ritardo, colpa dei difensori ») poi attacca: «Ho trovato del tutto inutile l’acquisto di Goicoechea, dato che c’era già Lobont: che bisogno c’era di un terzo portiere?». Parole che ai dirigenti non sono affatto piaciute, ma che la società ha preferito non commentare ufficialmente. La cessione sembra inevitabile.