IL TEMPO A Trigoria tutto pronto per la seconda “Repubblica” zemaniana

Zeman

(A. Serafini) – L’appuntamento per la presentazione del nuovo corso è fissata oggi alle 12.30, quando il boemo si ritroverà di fronte a microfoni e telecamere per chiudere la tempesta romanista scatenatasi negli ultimi giorni. «Voglio fare al meglio il mio lavoro per la squadra», una sorta di punto zero per uno Zeman 2.0. La priorità sarà capire quali angoli sono stati smussati in quella mezz’ora di colloquio andato in scena con la dirigenza appena 48 ore fa. Per un uomo scolpito nel granito come «Sdengo»appare comunque difficile che si possa scendere a compromessi: sia tecnici che tattici. Fatto che probabilmente non è mai arrivato alle orecchie del boemo, forte e convinto delle idee che hanno contraddistinto l’intera carriera. La seconda chance però dovrà basarsi su dei paletti precisi. Se nessuno tra Baldini e Sabatini si è mai permesso di mettere bocca sulle decisioni di campo, l’uscita pubblica nella conferenza dello scorso sabato sulla mancanza di regole e impegno è piaciuta poco.

La linea guida del colloquio infatti ha preso il sopravvento proprio su questo: i panni sporchi d’ora in poi si laveranno dentro casa, sia che si tratti dei comportamenti o dell’atteggiamento di alcuni giocatori, sia se ci saranno richieste particolari da mostrare di fronte alla società. I risultati ovviamente avranno comunque un aspetto primario, già domani sera all’Olimpico con il Cagliari alcune scelte potrebbero convincere qualcuno a Trigoria, che le cose sono cambiate. Il ritorno in campo di Stekelenburg in primis, il recupero di un rapporto con una parte della squadra, tra cui De Rossi, con cui ieri Zeman si è trattenuto in un saluto più caloroso del solito prima che Sabatini escludesse ogni sua possibile partenza a gennaio: «Non c’è mai stato nulla tra il Psg e la Roma per De Rossi. Così come per Verratti».

Oggi il tecnico pranzerà proprio assieme al ds, come abitualmente accade, provando a tracciare quel percorso intrapreso insieme, ma più volte smarrito per strada. La Roma considera e rispetta le decisioni del proprio allenatore, ma terrà conto anche della salvaguardia di un patrimonio economico di cui sia il portiere sia il centrocampista fanno parte senza dover imbattersi in una dolorosa svalutazione. Le prove di distensione quindi continueranno. Il secondo corso di Zeman quindi avrà meno tempo a disposizione, ma potrà contare su difetti, errori e conoscenze già rodate. Se la sensazione è che un cambiamento sarà ritenuto comunque necessario al termine del campionato, tutti potranno nuovamente giocarsi le proprie carte per salvare e risolvere quanto prima una stagione falcidiata da troppi conflitti interni. Un discorso che riguarderà allenatore, squadra e dirigenza, con nessuna delle parti pronta ad accettare il ruolo di traghettatore sino a giugno, quando il bilancio sarà definitivo e non si potrà più tornare indietro.

 

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