GAZZETTA DELLO SPORT Zeman torna al San Paolo “Non cerco rivincite ma di testa stiamo meglio”

Zeman

(A. Pugliese) – «Ma io a Napoli ci sono già tornato e mi sono preso una rivincita, vincendoci con la Salernitana anni fa».Era il 2001-02 ed in realtà Zeman quella partita la pareggiò, trionfando al ritorno. Al San Paolo, da avversario, ci è poi tornato anche con l’Avellino (perdendo 1-0) e prima, con la Roma, ci aveva vinto 2-0 nel ’98. In mezzo, un’avventura in azzurro durata solo 6 gare (e 2 punti), nel 2000. «Fu una scelta fatta per la piazza, Napoli vive di calcio. Ero convinto fosse una squadra che potesse competere in A, evidentemente sbagliammo».

SFIDA DORATA  Oggi cercherà di non sbagliare, perché la rincorsa alla zona Champions passa proprio per la sfida del San Paolo. «Vogliamo vincere, anche perché in questo momento di testa forse stiamo meglio noi, visti i loro tanti problemi. Ma il Napoli è una squadra importante, che rispetto. Si difende in 5+2, gioca sulle ripartenze ed è brava a ribaltare. Dovremo fare attenzione». A questo, ma non solo. «Cavani non sai mai dove ti spunta, proprio come Hamsik. E anche Pandev non dà punti di riferimento, anche se rispetto ad Insigne è più attaccante centrale. Lorenzo è un mio pupillo, con me ha fatto più di 50 gol, sono contento che stia dimostrando di essere un giocatore importante». Come importante sarà la squalifica di Cannavaro. «Assenza pesante, più del nostro Marquinhos, perché lui è il giocatore che guidava la loro difesa — dice il boemo — La squalifica? Se ha sbagliato, è giusto che sia stato punito». E allora Zeman cercherà di far male proprio sfruttando queste debolezze. «Dovremo cercare spazi sugli esterni, dove è più facile creare la superiorità numerica ed allargare la difesa». Per questo, la mossa a sorpresa, anche a partita in corsa, può essere Marquinho. «Ha corsa, vivacità in fase offensiva e sa tornare. Una sua cessione al Palermo? Non mi sono opposto, ma sono contento di avere lui e anche Burdisso e Stekelenburg. Se poi arriveranno offerte, vedremo. Ma anche io ho chiesto Cristiano Ronaldo e Messi, ancora non ci hanno dato una risposta…».

REBUS Ed allora i dubbi di Zeman sono tutti in attacco, con Totti e Osvaldo non al meglio. L’impressione è che se Francesco smaltirà i postumi influenzali sarà in campo («Può migliorare, ma anche peggiorare», eventualmente Pjanic giocherà più alto) e che se fosse per Zeman, butterebbe dentro Osvaldo lo stesso, nonostante i pochi allenamenti. «Fisicamente è una bestia, non ha bisogno di allenarsi per recuperare. Ho conosciuto giocatori che meno si allenano più ti danno e altri che devono lavorare il triplo per darti qualcosa. Destro? Lui sul piano fisico ha bisogno di lavorare». Giocherà Mattia, anche per tutelare delicati equilibri di spogliatoio. E Lamela? «Quello che ha fatto ad Orlando è da condannare, a prescindere dai comportamenti dei giocatori avversari. E poi sapeva che in America si gioca più a football che a calcio…».

COPPA E RAZZISMO  Chiusura con Busto Arsizio e la Coppa Italia. «Quello di Boateng è un gesto che se fa qualcun altro, viene espulso. Il problema non è solo il razzismo, è l’educazione negli stadi italiani, a prescindere che uno sia nero, bianco o giallo. E di controllo: ci sono tanti comportamento non tollerabili, ma che si tollerano». E la Coppa Italia a Firenze? «Sinceramente non capisco, non c’è concomitanza, andrebbe semplicemente rispettato il regolamento di partenza». È un bivio che sarà sciolto il dieci. Prima, stasera, c’è quello di Napoli.

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