GAZZETTA DELLO SPORT Zeman show “La Roma? Meglio qui che a Milano”

Zeman in conferenza stampa

(M. Cecchini) – Tra le righe, l’ambizione l’aveva dichiarata alla vigilia della partita: costruire una squadra in grado di entrare nella storia del calcio come Barcellona, Real Madrid e Ajax. Ma la realtà adesso racconta di uno Zdenek Zeman chiamato a spiegare una Roma che, contro un’Inter rimaneggiata, non sia andata oltre un pari che certifica lo scivolamento al 7° posto. «Ma oggi abbiamo giocato meglio che all’andata – dice a sorpresa -. In quel caso l’Inter ci aveva creato più problemi, solo che abbiamo fatto gol. Peccato, la prima mezz’ora è stata buona, poi si è fatta sentire la stanchezza del match contro la Fiorentina e abbiamo sofferto a centrocampo. Comunque ormai i gol falliti fanno parte del nostro repertorio».

Fallo Guarin Al solito, non manca la recriminazione arbitrale. «Guarin sul gol del pari dell’Inter l’ha toccata con la mano, per me il fallo c’era. In generale, fino a questo punto sono contento delle prestazioni, ma non dei risultati. La zona Champions? Non è un miraggio. Dobbiamo giocarcela ancora, noi non ci sentiamo fuori dalla lotta per l’Europa, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. Vogliamo onorare campionato e Coppa: la Roma arriverà dove meriterà. Si parla di progetto, sono arrivati 14 giocatori di cui 8 giocano, molti sono giovani: è difficile affermarsi subito». Fatta una battuta sulle notturne («giochiamo sempre di sera, evidentemente siamo appetibili per le tv»), entra nella disamina dei singoli. «Castan e Marquihos hanno fatto bene, Piris invece ogni tanto va in confusione. De Rossi ha avuto un problema al flessore nell’azione prima del gol ed è dovuto uscire(probabile lesione, ndr). Tachtsidis ha sbagliato tre-quattro palle facili, ma entrare a freddo non è facile». Il tecnico, poi, risponde sul caso Dodò: «Ha problemi fisici dopo l’operazione, ogni volta che forza gli tornano».

«Mercato? Ci serve» Sui rinforzi Zeman ci fa sentire. «Ci manca qualcosa, ma dobbiamo fare la cosa giusta, può succedere di tutto.
Mercoledì in Coppa? Ho 4 squalificati e alcuni influenzati, è un problema». Titoli di coda su Zanetti e Moggi. «L’argentino era amico di Chamot e ho provato a portarlo alla Lazio. Moggi non si candida più? Meno male». In una serata dai contorni malinconici il premio fair play invece al d.g. Baldini che spiega come, non votando Beretta, abbia voluto dare un segnale di non restare prigionieri del conflitto d’interessi con UniCredit. «Il fatto di non aver votato Beretta dimostra come non vogliamo coltivare interessi personali, come da altre parti è stato fatto. Gli obiettivi? Faremo i conti alla fine. La stagione sarebbe positiva se arrivassimo nei primi tre posti, e non abbiamo ancora rinunciato all’idea».

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