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CORRIERE DELLA SERA Roma-Inter, la partita degli 87 giorni

Andrea Stramaccioni

(F. Monti) – Reduce da cinque sconfitte consecutive lontano da San Siro, dopo aver vinto in casa della Juve (Atalanta, Parma, Lazio, Udinese in campionato, Rubin Kazan in Europa League), l’Inter proverà stasera a guadagnare almeno un punto all’Olimpico contro la Roma, nel primo atto di una partita destinata a durare 87 giorni. Mercoledì si replica, sempre all’Olimpico, semifinale di andata di Coppa Italia, mentre il ritorno si disputerà solo il 17 aprile. Le due squadre hanno guadagnato la qualificazione in coppa ai supplementari (contro Bologna e Fiorentina), ma, se la Roma ha recuperato uomini importanti (Totti su tutti), l’Inter ha perso anche Cassano.

La rifinitura e la partitella avevano illuso Stramaccioni, alimentando l’idea di poter decidere se utilizzare l’attaccante un’ora prima della partita: invece il tecnico è stato costretto ad escluderlo dalla lista dei convocati (25), perché il risentimento muscolare all’adduttore grande della coscia sinistra non è stato superato. Sono rimasti fuori anche Milito, Coutinho e Alvarez. Così, in attacco restano disponibili Palacio, Rocchi, Livaja e Bessa. Ma non è detto che una soluzione con cinque centrocampisti più Guarin (4 gol in campionato, 8 nella stagione) alle spalle di Palacio (6/12), sia penalizzante per la squadra nerazzurra, sempreché chi andrà in campo abbia fiato e gambe per far male alla Roma, che il 5 febbraio 2012 aveva vinto 4-0 (Luis Enrique vs Ranieri). L’Inter non segna in trasferta da 366’; la Roma all’Olimpico va in gol da 32 partite ufficiali. È la terza volta che Stramaccioni torna all’Olimpico, da allenatore dell’Fc Internazionale (due sconfitte con la Lazio), ma è la prima contro la Roma: «Lì ho trascorso tutta la mia vita tranne la fase nella quale ho giocato a Bologna. Sono nato a Roma e lì ci sono tutte le persone più importanti della mia vita e anche dentro l’As Roma ho tante persone che mi vogliono bene e alle quali io stesso voglio bene. Questo non lo negherò mai, ma io sono solo una delle componenti di questa sfida, poi andrà in scena Roma-Inter, sfida unica, emozionante perché le due squadre se la giocheranno a viso aperto».

Stramaccioni è convinto che «per l’Inter sia passato il momento critico; il campionato è molto equilibrato, ogni gara richiede attenzione, ma noi da qualche partita abbiamo un’identità spiccata. Ci aspetta uno scontro diretto, aperto a qualsiasi soluzione, ma una gara bella da giocare».All’andata a San Siro (2 settembre), il 3-1 della Roma aveva offerto l’immagine di una squadra già pronta ad esplodere, sulle indicazioni di Zeman e di un’altra ancora lontana da una difficile quadratura. La serie delle sette vittorie consecutive nerazzurre (dal Siena alla Juve, passando per Fiorentina, derby, Catania, Bologna e Sampdoria) ha dato una forte accelerazione alla costruzione dell’edifico interista, prima di infilarsi nel tunnel di una fase involutiva, che l’ha portata a conquistare otto punti in otto partite. La vittoria di otto giorni fa sul Pescara, con la quale è iniziato il girone di ritorno, è sembrato più un atto dovuto che un segnale di discontinuità rispetto al passato. La partita con la Roma chiarirà meglio le prospettive dell’Inter, che parte con sei punti di vantaggio sulla Roma, ma che deve recuperare la sicurezza del mese di ottobre. Nulla si chiarisce invece sul fronte Sneijder: si avvicina la fine del mercato; qualcosa dovrà pure succedere. 

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